Bros, il sindaco aggredito dalle donne: 10 denunce
Donne, quasi solamente donne, le facinorose che sotto la sigla Bros - acronimo che sta per Budget per il reinserimento occupazionale e sociale, si tratta di presunti senza lavoro - hanno insultato e aggredito il sindaco Luigi de Magistris mentre ai Colli Aminei, insieme a mamme e bambini di un circolo didattico, stava consegnando il primo compost tutto napoletano. Una scena già vista, la vittima precedente è stata il governatore Stefano Caldoro aggredito addirittura a Santa Lucia dove ha sede la Regione. E che impone una ragionevole riflessione sulla sicurezza. Il vicesindaco Tommaso Sodano - a nome di tutta la giunta - spiega il clima che si respira a Palazzo San Giacomo in queste ore: «A nome mio e di tutta la giunta - racconta - esprimo piena solidarietà al sindaco. Come giunta ci auguriamo che tutte le Istituzioni abbiano compreso la gravità di quanto si è verificato: l'operazione di contrasto all'illegalità e al crimine organizzato che il sindaco sta portando avanti rende necessari la massima allerta e il massimo sforzo per garantire la sicurezza a tutela della sua persona e l'agibilità democratica del suo operato nell'interesse di Napoli». Cosa significa? De Magistris è sovraesposto sul fronte della lotta alle illegalità e alla camorra e ci vuole un passo in avanti sulla sicurezza sua personale. La scorta per il sindaco a questo punto non è più solo una ipotesi, e non è solo per motivi di cortesia istituzionale che la prima telefonata è arrivata dal prefetto Andrea De Martino, quindi dal questore Luigi Merolla. «Alla luce delle tensioni esistenti - dice il questore - d'intesa con il sindaco sarà disposta una maggiore cura non solo, come già accade, in occasione di impegni ufficiali, ma anche per spostamenti minori ed estemporanei che potrebbero essere occasione per i male intenzionati di porre in essere intimidazioni e minacce». Mentre Caldoroè stato il primo politico a manifestargli vicinanza. Poi il sindaco ha ricevuto anche la solidarietà di Cesaro. Cosa è accaduto ai Colli Aminei? Ci sono stati minuti di tensione e paura con il sindaco visibilmente turbato e contrariato alla mercé di una trentina di presunte e violente disoccupate che hanno preso a pugni l'auto e vomitato insulti. Solo un poliziotto e un vigile urbano a fare da argine per 15 lunghissimi minuti, un quarto d'ora con l'auto bloccata dai manifestanti. Cosa vogliono i Bros? 'O lavoro, senza se e senza ma e soprattutto a prescindere perché - sostengono - «ci sono state fatte promesse in campagna elettorale». In realtà de Magistris ha sempre detto che perla differenziata avrebbe attinto da Asia e da quel bacino dei senza lavoro già formati. Quindi non dalle liste. E la linea politica - spiegano da Palazzo San Giacomo - non si è spostata di un millimetro. Sul fronte di chi si è reso autore dell'aggressione arriva un risultato investigativo importante: dieci persone sono state identificate e denunciate dalla Digos, tutti appartenenti all'ex progetto Bros, attualmente facenti parte del «gruppo Banchi Nuovi. e «disoccupati di Acerra». A loro carico le denunce sono per manifestazione non autorizzata, violenza privata aggravata, danneggiamento aggravato, oltraggio a pubblico ufficiale. Sono in corso, ulteriori indagini per l'identificazione di altri responsabili. E il sindaco dopo la brutta mattinata come sta? «Sono amareggiato - si legge in una nota a sua firma - un'iniziativa che vedeva coinvolti i bambini delle scuole elementari, perla consegna del primo compost ricavato dalla raccolta differenziata della città, è stata violata dall'aggressione preparata contro di me da un gruppo di disoccupati organizzati riconducibili alla sigla Bros. Da sindaco e da democratico ho sempre dialogato con tutte le anime della città, compresi coloro che mi hanno contestato e aggredito, ho sempre rispettato il malessere sociale. Il compito di un buon amministratore è farsi carico delle problematiche dei suoi cittadini e delle sue cittadine anche quando non rientrano nella sfera di sua diretta competenza». Chiarita la questione politica arriva l'affondo dell'amministratore: «Non mi lascio intimidire e questa amministrazione non scende a patti con chi pratica azioni di violenza, soprattutto non rinuncia a muoversi nell'orizzonte della legalità ben coscienti che nel mondo dell'occupazione non ci sono corsie preferenziali, non ci sono lavoratori di serie e di serie B».