Stipendi bloccati, lerci il Pellegrini, Ascalesi, Cto, Annunziata, Don Bosco, San Paolo e Loreto

Emergenza rifiuti negli ospedali

Si fermano le dille di pulizia, nei nocosomi è rischio sanitario
4 novembre 2011 - Raffaele Nespoli
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — È nuovamente emergenza rifiuti a Napoli, ma stavolta non per le strade. L'immondizia è comparsa infatti nelle corsie e nei reparti degli ospedali cittadini. Una situazione che al Pellegrini (quartiere Pignasecca) è divenuta addirittura drammatica, scatenando una vera e propria rivolta dei pazienti. Ma non va meglio al Loreto Mare, dove ieri notte alcuni degenti avrebbero cercato di allagare uno dei reparti per costringere gli addetti alle pulizie ad intervenire. A far scattare l'emergenza lo stato di agitazione dell'Ati (Associazione temporanea di imprese) della quale fa parte la Kuadra, ditta che si occupa delle pulizie in molti nosocomi. Non hanno percepito lo stipendio di ottobre i lavoratori, che sono In Chirurgia Il terzo piano dell'ospedale della Pignasecca, i corridoi e le scale della Chirurgia Generale con la sporcizia lasciata da pazienti, parenti e personale medico passati dalle proteste alle vie di fatto, assicurando solo il servizio essenziale di pulizia riservato ai blocchi operatori e al pronto soccorso. Così, dalle prime ore del mattino di mercoledì, il Pellegrini ha iniziato a soffocare nella sporcizia. Una condizione non certo rassicurante per i degenti e per i loro familiari costretti, in alcuni casi, anche a rimboccarsi le maniche per cercare di mantenere la situazione nei canoni minimi del decoro. «Oggi — raccontano alcuni degenti del Pellegrini — i nostri familiari hanno lavato in parte la nostra stanza (al terzo piano). Speriamo in una soluzione perché rischiamo di affogare nella monnezza». E in effetti, a girare per i corridoi del Pellegrini, del Loreto e di tutti gli altri ospedali della Napoli i pare d'essere tornati ai tempi dell'emergenza rifiuti. Carte, mascherine e guanti in lattice usati sono gettati un po' ovunque, per non parlare dei cestini dei rifiuti traboccanti anche di medicazioni. «La situazione è insostenibile anche per noi — dice Ciro De Rosa, uno degli addetti alle pulizie —. La sola risposta che abbiamo avuto sino ad ora è che non ci sono soldi. Se non si sblocca qualcosa ci fermeremo del tutto». Lo sciopero già mette in ginocchio, col Pellegrini e il Loreto Mare, l'Ascalesi, l'Annunziata, il Don Bosco, il Cto e il San Paolo. «Capiamo bene il disagio provocato ai degenti, e ci scusiamo — dice il segretario provinciale Ugl, Ciro Buonomo —. I nostri lavoratori però non hanno altro modo per cercare di far valere i propri diritti. E grave che in questa emergenza non si riesca ad avere un dialogo con la dirigenza». La Regione sarebbe in procinto di sbloccare 2 milioni, ma non si avranno risposte certe almeno sino a martedì. Intanto i pazienti e loro familiari diventano aggressivi. In particolare al Loreto Mare gli addetti alle pulizie non nascondono di aver paura. E, sempre al presidio di via Marina, ieri, l'ennesima rottura delle apparecchiature per la Tac nel pronto soccorso più affollati della città.

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