Rifiuti, fondi ai Comuni per i siti di stoccaggio
Cinque milioni per i siti di stoccaggio: li distribuirà la Regione a quei Comuni delle province di Napoli e Salerno che hanno deciso di aprire lepiazzole per permettere il deposito provvisorio della spazzatura. Un meccanismo che permetterà di guadagnare qualche giorno di vantaggio sulla monnezza nelle emergenze prossime venture. Se i sacchetti si accumuleranno in strada, infatti, potranno essere portati nei siti di stoccaggio e trasferenza per essere rimossi appena si libera spazio nei tritovagliatori, nelle discariche, a bordo delle navi, dei treni o dei camion che li portano nelle altre regioni o negli altri Paesi. A giugno dello scorso anno il governatore Caldoro aveva lanciato un appello ai sindaci: «Aprite stoccaggi e discariche e noi li finanzieremo». Ieri la promessa è stata mantenuta. Sta quindi perpartire un bando di gara: i Comuni che hanno risposto all'appello aprendo depositi di spazzatura con le ordinanze urgenti potranno ottenere un rimborso. E' ovvio che avranno i finanziamenti le amministrazioni che renderanno duraturi gli stoccaggi. Nella Provincia di Napoli i Comuni che potranno partecipare al bando sono trentuno. Tra questi quello di Napoli che ha aperto nella scorsa estate un sito di stoccaggio nei capannoni della ex Icm. Ma potranno chiedere fondi anche Massa Lubrense, Sciciano, Castello di Cisterna, Melito, Monte di Procida, Portici, Pomigliano, Liveri, Frattamaggiore, San Paolo Belsito, Casola, Procida, Piano di Sorrento, Sant'Antimo, Mariglianella, Massa di Somma, Forio, Pompei, Torre Annunziata, Sorrento, Pimonte, Cimitile, Agerola, Ercolano, Acerra, Marigliano, Palma Campania, Pozzuoli, Caivano e Casandrino. Altri undici milioni serviranno, invece, a far partire la rimessa a punto degli impiandi di compostaggio di Giffoni, Eboli e San Tammaro. I fondi erano già stati stanziati, ma saranno resi disponibili e potranno, quindi, partire le gare. Un passo in avanti sulla via che ci ha indicato l'Europa per evitare la maxi multa che potrebbe arrivare in caso di deferimento alla corte di giustizia e di successiva condanna. E un grande vantaggio per gli amministratori che puntano sulla differenziata e che non saranno più costretti a spendere 200 euro a tonnellata per trasformare l'umido in concime. «I fondi per gli impianti di compostaggio erano stati stanziati il 9 settembre scorso sulla base delle indicazioni dell'Assessorato che aveva assegnato priorità strategica al completamento delle tre opere, ed ora sono stati materialmente assegnati al settore competente che provvederà ad erogarli tempestivamente - spiega l'assessore all'ambiente Giovanni Romano - Gli impianti potranno trattare, complessivamente, 81 mila e 500 tonnellate annue di frazione umida da raccolta differenziata. I tre impianti, inseriti nel Piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani eh' avanzato stato di realizzazione, si collocano al fianco di quello di digestione anaerobica già in funzione a Salerno e capace di trattare 30mila tonnellate/anno e a quello, di dimensioni più piccole, di Teo-ra». Potrebbe (il condizionale è d'obbligo quando si parla di rifiuti) essere finalmente inaugurato l'impianto di SanTammaro, uno degli esempi più eclatanti degli sprechi dell'emergenza rifiuti. Avrebbe la capacità di trattare 30.000 tonnellate di rifiuti organici all'anno, cioè più di metà dell"umido" prodotto in provincia di Caserta. Ma finora non è mai entrato in funzione: usato fino a settembre 2009 come sito di stoccaggio per le ecoballe, è poi rimasto inattivo. Per portare fuori le balle è stato fatto a pezzi il pavimento che è poi stato rifatto. Ora bisognerebbe rimettere mano alle strumentazioni. Spiega Romano: «Per quanto riguarda il finanziamento dei siti di stoccaggio le risorse sono state reperite da quelle destinate a strutture non più esistenti come il commissariato di governo per l'emergenza rifiuti».