Ieri alcuni residenti hanno accusato fastidi respiratori e vomito. Il vicesindaco Sodano: "Mi sembra strano che il Nucleo di polizia ambientale non sia intervenuto"

Rifiuti dalla Malesia,ancora allarme a Ponticelli

Scoperti lo scorso mese in una traversa di via Argine, non sono stati rimossi
La strada è quella che porta al cimitero del quartiere in questi giorni molto affollato
Due signore hanno raccontato di essere svenute mentre si recavano a visitare i loro defunti
Si tratta di sacchi bianchi contenenti una gelatina che emana cattivi odori insopportabili e forse tossici
La via non è presidiata ed è consentino il libero passaggio dei cittadini che l'attraversano a loro rischio e pericolo
2 novembre 2011 - Flora Pironcini
Fonte: Cronache di Napoli

NAPOLI - Continua ad essere allarme a Ponticelli, quartiere della periferia est di Napoli. I rifiuti tossici scoperti lo scorso mese in una traversa di via Argine, e di cui l'unica cosa che si sa è che vengono dalla Malesia, giacciono ancora lì nei pressi del cimitero. Nulla fin ora è stato fatto dal nucleo di Polizia Ambientale a cui sarebbero state affidate le operazioni di rimozione del materiale pericoloso, scoperto grazie alle segnalazioni di alcuni residenti. "Mi sembra strano che ad oggi il nucleo preposto non abbia ancora provveduto alla rimozione del materiale" ha detto l'assessore all'Ambiente, nonché vicesindaco, Tommaso Sodano. Intanto, ieri mattina, diverse persone si sarebbero sentite male a causa dei miasmi provenienti da quei cumuli di rifiuti speciali abbandonati lungo il percorso che porta al al Cimitero di Ponticelli a Napoli. Mentre si recavano a rendere omaggio ai propri defunti, infatti, due signore sarebbero svenute, un anziano ha avuto un attacco di asma e un ragazzino ha vomitato dopo essere passati vicino a questi sacconi bianchi  composti da una gelatina che emette cattivi odori insopportabili e probabilmente altamente tossici. "I rifiuti tossici sversati in via Mario Palermo 53 - hanno dichiarato il capogruppo dei Verdi Antonio Rescigno e I' esponente del Pd Carmine de Falco entrambi consiglieri della sesta municipalità - nonostante le segnalazione al comando dei vigili urbani di Ponticelli, all'assessore Narducci e al nucleo di polizia ambientale non sono stati ancora rimossi. La strada è attualmente con accesso libero a tutti i cittadini con grave pregiudizio per l'incolumità e la salute pubblica". A rischio, di fatti, ci sarebbe la salute dei cittadini di Ponticelli che, ogni giorno, sono costretti a subire i danni dei rifiuti disseminati lungo le vie del territorio. E pare piuttosto assurdo che, a distanza di quasi un mese dal ritrovamento, ancora non si sia provveduto a smaltirle o quanto meno a trovare un 'ricovero' diverso e lontano dal passaggio dei residenti. Un ennesimo episodio che va a sommarsi alla sempre più preoccupante situazione ambientale in cui versa la zona Est di Napoli, un territorio flagellato dalle discariche abusive e minacciato da troppo tempo dal dramma delle ecomafie. Adesso, diecimila chilometri e un mistero ricadono sulla sesta municipalità: sono ancora sconosciute, infatti, le circostanze che hanno portato a Ponticelli, quella grande quantità di sostanze chimiche provenienti dalla Malesia. Al momento la certezza è solo una: le sacche di Flexitank, materiale che servo proprio per trasportare sostanze liquide, restano ancora in via Palermo. Tre gli indizi principali per risalire ai responsabili di questo gravissimo episodio di smaltimento illegale di sostanze pericolose: un tagliando di spedizione dove è ben leggibile il nome di una società trasporti attiva in Asia sudorientale, la firma di un incaricato all'ispezione della merce, e la data di partenza via mare dalla Malesia. Il carico sarebbe stato imbarcato l'8 giugno scorso su un cargo in partenza da un porto dello stretto di Malacca, la principale via di comunicazione tra gli oceani Indiano e Pacifico. Ed è qui, forse, che si sta cercando di arrivare per chiudere il cerchio delle indagini. Quello che però si chiede, con urgenza, è la rimozione di quelle sacche per evitare ulteriori episodi come quelli registrati ieri mattina. Il cumulo di sacchi depositato da un mese

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