"A salita Cacciottoli allarme igienico-sanitario"

Mini-discarica con due clochard Asia non ha mezzi per la bonifica

Petizione di 70 residenti. La Municipalità: "Da tre mesi nessuno interviene"
31 ottobre 2011 - ALESSIO GEMMA
Fonte: Repubblica Napoli

HANNO preso domicilio sotto unpontedaunanno. Dall'estEuropa sono finiti tra i rifiuti, l'umido e l'erba alta di una scalinata che collega il Vomero con il centro antico della città. Salita Cacciottoli è la dependance di due senzatetto stranieri. E dove l'Asia da tre mesi non interviene perché le «mancano i mezzi per salire». Nonostante una petizione firmata da 70 residenti. E sopralluoghi e richieste d'intervento fatte dallasecondaMunicipalità. Il presidente, Francesco Chirico, attacca: «C'è un allarme igienico-sanitario. Una domanda ad Asia: è possibile che il degrado di questa strada duri per sempre?». Angolo tra via Girolamo Santa-croce e piazza Leonardo: salita Cacciottoli è un cuneo di tufo che sbuca in corso Vittorio Emanuele. Ci arrivano in forze il 18 luglio scorso vigili urbani, Asl, Asia, sevizi sociali e municipalità. E un sopralluogo richiesto dai cittadini inferociti per le «urla e i lamenti di due clochard». E perla sporcizia: bottiglie, buste della spesa, cartacce sparse sui gradini. Persino involucri di siringhe. «Sono anni che nonvengono a pulire», si arrabbiadaun balcone Luigi Fiore, 88 anni. A metà salita c'è un ponte in cemento. Sotto, tra le regnatele e il buio smorzato da 4 candeline, una camera arredata di stracci: due letti al centro, cumuli di panni anneriti lungo dieci metri di parete, poi reti e suppellettili, in un angolo un centinaio di sacchetti e cartoni ovunque. Marche divino. «Dammi un euro. Devo bere»: Vladimir, 50 anni, ucraino, non parla italiano. Traduce Maria, polacca di 52 anni, mentre si sciacqua le mani in una bacinella di acqua sporca. «Quest'uomo beve molto, non mi piace, mi sgrida, sto qui con lui da poco. Lavoravo in una casa di anziani morti da due anni. Ora non ho lavoro». Vladimir indica un ombrello e guarda in alto, verso la ringhiera di un parco che affaccia sulla scalinata: «Le persone che abitano qui buttano giù la loro spazzatura...». Nel verbale di sopralluogo del 18 luglio si richiede «la rimozione dei rifiuti, la disinfestazione e l'allontanamento dei due senza fissa dimora». «Siamo ancora inattesa di Asia - dichiara il presidente Chirico - che dice di non avere mezzi per far fronte alla pendenza della strada. In più, gli operatori pare che non possano intervenire a piedi». Vladimir affanna e invoca una certa Nadia che non c'è più: «Leiucrainacome me, sono uscito per comprare vino, quando sono tomato aveva il viso pieno di sangue. E arrivata l'ambulanza, con la polizia. Dicono che posso vivere qui se non urlo». Su un gradino c'è una ricevuta ingiallita, il versamento di un condominio al Comune: rata di aprile 1979. Intanto la voce di Vladimir sfiata dal ponte: «Dammi un euro. Per vino. Devo bere».

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