Bagnoli, mistero sui fondi per la colmata
NAPOLI. Ci sono o non ci sono? L'interrogativo amletico è riferito ai fondi necessari per rimuovere una volta e per tutte la cosiddetta "colmata" di Bagnoli, la "bellissima terrazza" sul mare, come la definì Tino Santangelo quando era ancora vicesindaco di Napoli, costituita dai residui della lavorazione industriale dell'ex Italsider: ghisa e acciaio misti a cemento. Insomma, un ammasso di detriti che collega con il mare la costa antistante l'ex acciaieria e che da oltre 15 anni attende di essere rimossa. Un problema ritornato prepotentemente sotto i riflettori dopo che gli organizzatori dell'America's Cup hanno deciso di tenere a Bagnoli una delle tappe preliminari alla finale di San Francisco. Ecco perché con esso è tornato sotto i riflettori anche l'eterno dilemma: ma il Comune di Napoli ce li ha o non ce li ha questi benedetti fondi per rimuovere la colmata, considerato che, come ha ribadito il sindaco Luigi de Magistris, la colmata va rimossa? Secondo Gerardo Mazziotti sì, per Stefania Prestigiacomo no e per Tommaso Sodano forse. Ma andiamo con ordine. A riaccendere la disputa è stata proprio il ministro dell'Ambiente che nella sua recente visita a Napoli ha parlato di "risorse troppo esigue" e che non permettono quindi una rimozione della colmata se non "a stralci". Decisamente di parere opposto un esperto in materia, l'architetto Mazziotti, che presiede l'associazione "Salviamo Bagnoli". Secondo Mazziotti, infatti, i soldi al Comune ci sono eccome. Basta dirottare quelli stanziati due anni fa dall'amministrazione Iervolino per la bonifica dei fondali. «La ministra Prestigiacomo ha dichiarato che per rimuovere la colmata di Bagnoli occorrono ingenti risorse finanziarie che attualmente non ci sono. Non è vero - afferma Mazziotti - . Il ministro delle Infrastrutture, il provveditorato alle Opere Pubbliche di Molise e Campania e il commissario di Governo alle bonifiche e alla tutela delle acque nella regione Campania hanno indetto una gara per la bonifica dei fondali marini antistanti la colmata per un importo di 44 milioni di euro. Ma la ministra concorda con me e con le persone di buon senso sulla inutilità di questi lavori talché la necessità di una gara per la rimozione della colmata e la bonifica dei fondali. Una gara fattibilissima visto che il vicesindaco Tino Santangelo ha assicurato il 27 febbraio 2009 a un quotidiano cittadino che il comune dispone di una somma di 44 milioni di euro. Stanti così le cose non vedo perché si debba ancora rinviare la rimozione della colmata a mare, che è prescritta da una legge dello Stato e da un decreto regionale. E che i napoletani aspettano pazientemente da 17 anni». A confermare la versione della ministra è però il vicesindaco di Napoli nonché assessore comunale all'Ambiente Tommaso Sodano: «Mazziotti fa confusione. Quei 44 milioni di euro sono stati stanziati nel 2009 per la bonifica dei fondali e noi non possiamo tornare indietro, significherebbe ricominciare tutto daccapo e mettere una pietra tombale sulla colmata». Per quest'ultima dunque, i soldi non ci sono: «No, ma speriamo di poterli ricavare dalle economie, ove mai ce ne dovessero essere, derivanti dalla gara d'appalto indetta per la bonifica dei fondali». E se così non dovesse essere, l'ultima carta da giocare con Roma sarà proprio l'America's Cup: «Dopo la regata - giura Sodano - chiederemo al governo di sbloccare i fondi. Speriamo che la Coppa possa essere decisiva per avere quei finanziamenti. Intanto sarebbe bene remare tutti nella stessa direzione invece di alimentare polemiche inutili».