Un pentito: così nascondevano l' amianto della bonifica. Sigilli a 3 terreni

"I veleni dell'ex Italsider nel Casertano"

Ora si cercano i riscontri Bagnolifutura "Nell'area effettuati massimi controlli"
20 ottobre 2011 - d.d.p.
Fonte: Repubblica Napoli

COME e peggio che nelle pagine di Gomorra. Rifiuti provenienti dalla bonifica dell'ex Italsider di Bagnoli sarebbero stati smaltiti e nascosti sotto terra in provincia di Caserta. Lo ha raccontato ai magistrati il pentito Tammaro Diana, esponente di una famiglia di importatori della grande distribuzione, arrestato nel novembre 2010 perché ritenuto organico al clan camorristico dei Casalesi e ora collaboratore di giustizia. Le rivelazioni di Diana hanno indotto i pm Giovanni Conzo, Luigi Landolfi, Catello Maresca e Cesare Sirignano, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho a chiedere il sequestro preventivo delle aree dove, secondo la ricostruzione di Diana, sarebbero stati illegalmente sversate per anni ingenti quantità di rifiuti speciali, tossici e nocivi. Si trattaditresiti,unoinvia Napoli a Castel Volturno e due a Villa Litemo, in traversa di Via Veneto (già via Porchiera) e l'altro nellaadiacentezonadel cosiddetto polo tecnologico della nautica. Il provvedimento è stato disposto dal giudice ed eseguito dalla squa -dra mobile di Caserta e dal comando provinciale del Corpo forestale affiancati da personale dell'Arpac. Il sequestro, spiega la Procura, «è finalizzato alla esecuzione dei necessari accertamenti tecnici per verificare l'effettiva presenza, i quantitativi e la natura dei rifiuti occultati nei siti sequestrati nonché a individuare i responsabili». Diana riferisce che nei terreni sarebbero stati seppelliti inerti, materiali edili di risulta e anche amianto triturato e polverizzato. Rifiuti indicati dal collaboratore di giustizia come provenienti anche dalla bonifica di Bagnoli. Questa circostanza dovrà essere verificata dai controlli disposti dagli inquirenti. «Ecco come si bonifica in Campania: prima arriva l'eco-mafia, poi le forze dell'ordine e cercasi la politica», attacca il presidente regionale di Legambiente MicheleBuonomo. La societàBagnolifutura, che opera nell'area dal 2002, assicura comunque che nella zona «c'è un costante controllo di tutti gli enti incaricati. Le procedure - si legge in una nota - così come previsto dalla normativa vigente, sono state sempre scrupolosamente osservate; le attività di bonifica sono svolte da imprese vincitrici di gare con appalti pubblici». Ricorda Bagnoli-futura che «il procedimento adottato per il conferimento dei rifiuti prodotti dalle imprese nel corso dei lavori prevede una caratterizzazione del rifiuto che ne definisce la tipologia eil grado di pericolosità. E onere dell'impresa appaltatrice provvedere al trasporto e alla individuazione del sito di conferimento previa presenta-zione di tutti i documenti autorizzativi alla direzione dei lavori incaricata di verificarne la compatibilità». La societàricorda cheperil trasporto e lo scarico è necessaria una documentazione molto dettagliata e conclude dicendosi pronta a tutelarsi «in ogni sede se qualcuno ha fraudolentemente alterato questo procedimento a danno della Bagnolifutura».

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