Differenziata, si parte con riserva
L'impegno c'è. I politici locali e quelli comunali da tre settimane stanno brigando affinchè tutto potesse essere pronto per ieri. Ma la partenza della raccolta differenziata a Scampia si avvia zoppicando. E soprattutto tra troppe incertezze. Per cominciare non sono stati distribuiti i volantini sui quali si rendevano noti i giorni per ritirare i vari materiali, e poi non sono stati ancora distribuiti tutti i cassonetti per l'umido. «Nemmeno in Municipalità, avamposto sociale e politico del quartiere - ha detto il presidente Angelo Pisani - siamo stati in grado di rispondere a queste semplici domande in quanto nemmeno qui sono state date delucidazioni. Ovviamente questo caos non è colpa dei politici ma dell'Asia che nonostante abbia avuto 45 milioni, non ha mai provveduto allo spazzamento, alla pulizia, al diserbamento e alla sostituzione dei cassonetti bruciati che sono rimasti in strada». Eppure tutti sono concordi nel ritenere che quello messo in atto ieri sera, seppure come primo passo verso un sistema europeizzato, sia l'unico e solo passaggio attraverso il quale "salvare" la città prima di affogare in un mare di munnezza. Addirittura alcune associazioni come il centro Hurtado, attivissimo sul quartiere, da tempo stanno sensibilizzando i residenti «ad avviare la raccolta differenziata - ha confermato la signora Anna - In associazione abbiamo messo tutti i bidoni, anzi, li abbiamo implementati con quelli per materiale da mercatini dove vengono depositati abiti, scarpe e oggetti di cui ci si vuol liberare, e per la raccolta di mozziconi di cicche di sigarette o quello delle pile». Una raccolta avveniristica più che differenziata basata sulla volontà esplicita di «fare cultura in tal senso. Bisogna provarci. Se non si parte non si inizia mai e il problema dei rifiuti è grave». Anche all'Arci Scampia, associazione sportiva, il signor Enzo si dice convinto che non sia più possibile andare avanti senza il sacrificio di tutti e «soprattutto la volontà a cambiare le cose. Nei mesi scorsi abbiamo anche organizzato partite di calcio durante le quali i ragazzi hanno parlato e dimostrato come fare la raccolta differenziata» perchè l'esempio è il miglior maestro. Insomma a Scampia non è certo la volontà che manca. «Ma bisognava dare un'informazione migliore - ha ricordato il presidente Pisani - L'Asia doveva mettere in campo elementi migliori e concreti». La paura è che alle prime difficoltà la gente si arrenda e si ritorni indietro di cento passi. C'è invece chi è cautamente ottimista come Ciro Calabrese di "Chi rom e chi no" che fa sua la buona lezione che viene dai tanti parchi della zona dove la differenziata è già partita e viene attuata in maniera discreta. Per tutti l'importante è partire. E da ieri a Scampia si cambia registro, stavolta senza la possibilità di tornare indietro se non con un salto nel più profondo buio dell'emergenza rifiuti.