Si ferma la differenziata, stop anche ai treni

Depositi insicuri, bloccata la raccolta dei cartoni. Bertolaso: partita da vincere, non ci saranno tempi supplementari
5 giugno 2008 - Daniela De Crescenzo

Ferma a Napoli la raccolta di carte e cartoni: i lavoratori del bacino 5, che la portano avanti in collaborazione con l’esercito, da martedì sono bloccati nei depositi. La società che li gestisce, la Terga, non li ha autorizzati a lavorare: il Comune, infatti, è la tesi dell’azienda, non garantisce la sicurezza nei cantieri e sugli automezzi. E ieri l’Asìa non ha potuto caricare i rifiuti nemmeno sui treni diretti in Germania che resteranno fermi anche oggi e ripartiranno domani: non sarà più possibile, a questo punto, raggiungere la quota minima prevista delle quattro spedizioni alla settimana normalmente previste. La pausa, spiegano al commissariato, è legata alla possibilità di percorrere le linee assegnate ai convogli della spazzatura. Ieri a terra c’erano mille tonnellate di rifiuti. L’Asìa non riesce a sversare le quote quotidiane previste presso i Cdr a causa delle lunghe code presso gli impianti. E la situazione resta difficile in molti comuni della provincia, a partire da Giugliano che ieri, dopo quattro giorni di stop alla raccolta, affogava sotto seicento tonnellate di immondizia. Parlando a Napoli i vigili del fuoco, Bertolaso ha sottolineato: «Siamo al secondo tempo della partita. Il primo è finito in un certo modo, ma quello che conta è il risultato finale e non vi saranno tempi supplementari. Dovremmo arrivare alla fine della partita avendo finalmente potuto risolvere questo problema che affligge non solo questa città, questa provincia, questa regione, ma tutto il Paese. È diventato un problema nazionale». E ieri i tecnici di Bertolaso hanno partecipato a un vertice in prefettura: appare sempre più certa l’ipotesi di ampliamento della discarica di Macchia Soprana di Serre (Salerno) che dalle attuali 700mila tonnellate di rifiuti potrebbe raggiungere quota un milione. Il sottosegretario, da parte sua, ha incontrato a lungo De Gennaro e poi ha avuto un lungo summit con i tecnici. È in via di definizione lo staff che dovrà affrontare con lui la seconda avventura napoletana. È già a Napoli Marcello Fiori che si sta occupando della raccolta differenziata, uno dei punti cardine del piano Bertolaso. Il decreto anti-rifiuti prevede tempi stretti: i Comuni che entro il 31 dicembre non avranno raggiunto la meta del 25 per cento saranno sciolti. Per questo martedì il sindaco Iervolino ha inviato a Bertolaso il piano aggiornato per la raccolta. Ma contestualmente si è bloccata l’iniziativa che aveva permesso di raccogliere 35 tonnellate al giorno, alleggerendo il carico della spazzatura da portare in discarica. Il 31 maggio è scaduto il contratto tra il Comune di Napoli e la Terga, la società che li gestisce e solo ieri per l’impresa è arrivata la proroga fino alla fine di giugno. Ma i dipendenti non sono tornati al lavoro perché i responsabili della ditta si sono rifiutati di farli uscire perché non ci sarebbero le condizioni di sicurezza necessarie. E con una lettera all’assessore Mola e al commissariato l’impresa ha sottolineato «l’assoluta impossibilità a proseguire l’attività dell’ente visto lo stato attuale delle strutture e degli automezzi e la mancanza dei prescritti indumenti di protezione individuale dei lavoratori». Attualmente 200 operai del Bacino 5 (sono 362 in tutto) sono impegnati nella raccolta dei cartoni in cinque distretti: Fuorigrotta-Bagnoli, Pianura-Soccavo, Ponticelli-Barra, Miano-Secondigliano-San Pietro a Patierno, San Lorenzo-Vicaria. Ora sono tutti fermi e i cartoni restano in strada. E il responsabile della Cisal Enti locali, Domenico Merolla sostiene: «Qualcuno non vuole che i lavoratori del bacino 5 si impegnino: c’è chi teme di dover ridurre gli appalti esterni». I sindacati saranno ricevuti oggi dall’assessore Mola.

 

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