La Coppa America Lettera delle associazioni alla Procura: sequestri la colmata

«Baia dei veleni, no alle regate a Bagnoli»

L'allarme dei comitati: rischi per la salute pubblica gare al Molo San Vincenzo
13 ottobre 2011
Fonte: Il Mattino

«No alla Coppa America a Bagnoli». Dopo la denuncia presentata in Procura lo scorso 21 settembre, associazioni e comitati insistono e inviano una lettera al procuratore capo di Napoli Giovandomenico Lepore, domandandosi come i pm «possano tollerare» lo svolgimento delle regate delle World Series - le due tappe partenopee sono in programma ad aprile 2012 e a maggio 2013 - nella «piattaforma avvelenata» di Bagnoli. Le associazioni non sono contrarie allo svolgimento a Napoli del prestigioso evento sportivo, ma spiegano che sarebbe preferibile disputare le regate al Molo San Vincenzo e chiedono ai magistrati il sequestro della colmata a mare. La missiva porta la firma di Giuseppe Cornelia, presidente dell'associazioni internazionale Medici dell'Ambiente, di Gerardo Marotta, presidente onorario dell'Assise di Napoli e del Mezzogiorno, di Gerardo Mazziotti, presidente dell'associazione Salviamo Bagnoli, e di Raffaele Rai-mondi, presidente del Comitato giuridico di difesa ecologica. «In presenza di unavalida, largamente e autorevolmente condivisa, alternativa a Bagnoli, costituita dal molo San Vincenzo nel porto di Napoli come location delle regate veliche - si legge nella lettera - ci permettiamo di sollecitare le determinazioni della Procura sulla richiesta del 21 settembre scorso di sequesto penale della colmata, in quanto corpo di reato». Secondo l'accusa contenuta nella lettera, inviata anche al capo del pool ambientale della Procura, Aldo De Chiara, i pm «sono compiutamente a conoscenza dei veleni contenuti nella colmata a mare e nei fondali marini di Bagnoli». E a proposito della colmata, «è stato ampiamente dimostrato che la sua permanenza è causa dell'inquinamento delle acque, dei sedimenti marini e dell'intera linea di costa da Coroglio a Bagnoli, con conseguente danneggiamento del mare e della spiaggia - si legge ancora - la qual cosa configura sia il reato di danneggiamento pluriaggravato, sia il reato di disastro ambientale, a causa del conseguente pericolo per la salute pubblica». Le associazioni ricordano che «è stata accertata la morte di 384 cittadini di Bagnoli a causa dell'inquinamento da amianto, ancora presente nell'area, e che la sezione 11A A del Tribunale di Napoli ha condannato alla reclusione alcuni pubblici amministratori per avere consentito la balneazione nelle acque avvelenate di Coro-glio, malgrado l'accertato pericolo per gli ignari bagnati a causa dell'inquinamento dell'antistante specchio d'acqua, prodotto dagli agenti tossici provenienti dalla colmata».

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