Discarica a Savignano, il rebus del percorso
Resta in alto mare la definizione del percorso che dovranno seguire i compattatori carichi di rifiuti per raggiungere la discarica di Pustarza a Savignano. Anche l'incontro tenutosi ieri presso la Prefettura di Benevento si è concluso con un nulla di fatto. Il vertice - al quale hanno partecipato il commissariato di Governo, l'Anas, le Prefetture e le Questure di Benevento ed Avellino ed i rappresentanti delle forze dell'ordine delle due province (erano presenti il capitano dei carabinieri della compagnia di Ariano D'Antonio, il dirigente della polizia del Tricolle Frongillo e la polstrada di Grottaminarda), - ha permesso di definire il percorso per il raggiungimento, attraverso la statale 90 bis, dello sversatoio di Sant'Arcangelo Trimonte. Per Pustarza, invece, restano in piedi due ipotesi. La prima è rappresentata da un percorso che si snoda lungo la 90 bis fino alla località Camporeale di Ariano, bivio di Villanova, fino ad arrivare a Difesa Grande, bivio di Monteleone e Pustarza. La seconda, invece, prevede il transito in territorio di Montaguto, lungo la strada, statale 90, interessata negli anni scorsi da un importante movimento franoso, arriva allo scalo ferroviario di Panni, nella zona di contrada Ischia, individuata in passato per la realizzazione della discarica, e poi sale attraverso la contrada Ciccotonno verso Savignano. Per entrambe, però, sussistono alcune difficoltà. La prima ipotesi, infatti, secondo i tecnici di Anas e Provincia presenterebbe una serie di cedimenti lungo il tragitto. L'altro percorso, invece, è vincolato alla risoluzione definitiva del problema della frana di Montaguto. Le parti hanno, dunque, deciso di far slittare ogni decisione ai prossimi giorni quando i tecnici di commissariato di Governo, provincia e Anas avranno effettuato una serie di sopralluoghi lungo i percorsi individuati. Pare definitivamente tramontata, invece, l'ipotesi di far seguire ai compattatori la via che dall'uscita autostradale di Vallata passa per Scampitella, Anzano di Puglia e Monteleone, prima di arrivare a Savignano. Una soluzione ostacolata dalla presenza di una frana che impedisce il passaggio di grossi mezzi lungo il tratto di strada provinciale nel foggiano. La presenza delle forze dell'ordine era mirata soprattutto a comprendere lo stato d'animo delle popolazioni locali e la possibilità di un'opposizione al passaggio dei compattatori. Ieri, intanto, mentre il Cdr ha garantito i conferimenti quotidiani della città capoluogo e dei comuni irpini, è proseguita, all'interno del sito di stoccaggio di Pianodardine, l'operazione di trasferimento delle ecoballe dalla prima piazzola, con il telo danneggiato, alla seconda completa e collaudata. Restano fermi, invece, i lavori di realizzazione di una terza piazzola. Nel frattempo, in serata, il consiglio comunale di Vallata ha approvato il documento, che sarà inviato a commissariato, istituzioni e politici, sottoscritto ad Andretta da tutti gli amministratori della zona, per il «No» alla discarica di pero Spaccone. «Abbiamo fatto voto ai parlamentari eletti nella nostra provincia - spiega Casarella - di presentare un emendamento perché le discariche che verranno aperte, a cominciare da Pustarza, abbiano carattere esclusivamente provinciale».