Salita Cariati, eternit e rifiuti speciali davanti all'asilo
NAPOLI — Copertoni di auto, pezzi di carrozzeria di ciclomotori, scarti dell'edilizia, una lastra di eternit, contenitori di plastica di incerto contenuto, materassi. Benvenuti a Salita Cariati, una delle strade che dai Quartieri Spagnoli conducono al Corso Vittorio Emanuele. Uno sversatoio a cielo aperto di rifiuti speciali e pericolosi, giusto ad un passo dall'ingresso secondario dell'istituto Pontano. Scuola che ospita gli adolescenti del liceo classico e dello scientifico, i ragazzi delle medie ed i bambini che frequentano l'asilo che fa capo alla famiglia dell'ex assessore alla Cultura della giunta Iervolino, Rachele Furfaro. L'immondezzaio si è formato giorno dopo giorno, come se fosse normale, come se fosse tollerabile. Quella discarica abusiva è il simbolo di quanto ancora ci sia da fare, a Napoli, per raggiungere una consapevolezza adeguata in tema di rifiuti. C'è chi scarica, certo, ed è un criminale che dovrebbe essere perseguito. Ci sono però anche controlli evidentemente inadeguati, da parte delle forze dell'ordine, in un'area puntualmente caratterizzata da tale fenomeno. Una zona, va detto, che in linea d'aria dista non più di 200 metri da quella via Toledo in cui, invece, pattuglie instancabili di agenti municipali percorrono il territorio per stanare gli immigrati che vendono mercanzia abusiva. A Salita Cariati, se si guarda alla mole dei materiali scaricati, basterebbe forse mandare una pattuglia ogni notte, per cogliere in flagranza chi lascia a terra batterie esauste e copertoni. O, se proprio non ci si riesce, si potrebbe almeno installare una telecamera, che riprenda le targhe dei camioncini. Qualunque cosa, purché si metta fine ad uno scempio che è doppiamente grave. Perchè pericoloso per la salute di chi abita lì e perché induce un cattivo pensiero. Vale a dire, che l'indignazione dei Quartieri Spagnoli contro i rifiuti, quella che esplose mesi fa contro Asia e contro il Comune per ribellarsi ai cumuli di spazzatura accatastati in strada, risparmi invece i criminali privati, quelli che lucrano ai danni della collettività. Sarebbe bello vedere un giorno le "vaiasse" dei bassi, i giovani che gettavano l'immondizia in strada davanti alle telecamere, i "masanielli" vestiti di tute bianche mentre bloccano uno di quei camioncini che scaricano sempre negli stessi posti. Mini sversatoi disseminati tra i vicoli, fotografati dai turisti come se fossero naturalmente parte del paesaggio. Fabrizio Geremicca Scuole e amianto Rifiuti speciali e amianto davanti all'asilo