Tarsu e raccolta, slitta di un anno il passaggio alle Province
Slitterà probabilmente di un anno il cambio della guardia tra Comuni e Province nella gestione della raccolta dei rifiuti e delle relative imposte. Oggi i presidenti di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno hanno incontrato l'assessore regionale Giovanni Romano per dipanare un nodo che solo i più ottimisti possono definire complesso. Tre Province su cinque (Caserta, Napoli e Salerno) non sono, infatti, pronte a subentrare: se lo facessero rischierebbero il collasso economico visto che le entrate della Tarsu non sono nemmeno lontanamente sufficienti a provvedere alle spese connesse con la gestione del ciclo dei rifiuti. Diventa sempre più consistente, ' quindi, l'ipotesi di rinviare (almeno per quelle Province che lo chiedono) di un anno il subentro che già doveva avvenire lo scorso anno e che rischia, a questo punto, di scivolare all'infinito. «Come Regione stiamo semplicemente registrando le difficoltà che ci vengono rappresentate dalle province - spiega l'assessore Romano - e riteniamo che sia necessario agire d'intesa con il territorio: siamo alla ricerca di soluzioni condivise. Troppe sono infatti le variabili che potranno condizionare l'implementazione del ciclo dei rifiuti, prima tra tutte, il possibile varo dell'imposta municipale unica». La legge del gennaio 2011 prevede che entro il primo gennaio del 2012 alle amministrazioni provinciali passino i compiti di raccolta dei rifiuti e delle tasse. Entro il 30 settembre i Comuni avrebbero dovuto passare le anagrafi tributarie alle Province, ma meno dell'80 per cento delle amministra- zionilo ha fatto. Perciò riscuotere, anche volendo, sarebbe impossibile. Intanto, però, è stato presentato un disegno di legge costituzionale che prevedere l'abolizione degli enti e la redistribuzione delle competenze. Il rischio, dunque, è che i Comuni si debbano riprendere entro breve anagrafi e compiti. Non è finita. Il Tar del Lazio ha dichiarato ammissibile l'eccezione di costituzionalità nei confronti del cambio della guardia tra Comuni e Regioni. La norma, quindi, potrebbe essere dichiarata incostituzonale, anche perché stabilisce una diversa situazione tra la Campania e tutte le altre Regioni italiane. Ci sono poi i problemi finanziari. Gravi. Anzi gravissimi. La Tarsu copre soltanto il 70 per cento delle spese previste. Sulla carta. In realtà fino a oggi i Comuni hanno incassato circa il 40 per cento in meno di quello che i contribuenti avrebbero dovuto versare. Ora le vie per evitare il trasloco sono due: una legge nazionale da varare subito o un provvedimento regionale. In ogni caso bisegnerà agire subito.