Chiede il pizzo sulla raccolta, licenziato un dipendente Asìa
Pagato dal Comune per fare il suo lavoro, ovvero ripulire le strade della città, si faceva pagare anche dai cittadini: un «obolo» per garantire il suo passaggio in detenninate zone e il suo lavoro da spazzino. Ma non poteva andare avanti così per sempre: alla fine il dipendente «infedele» è stato scoperto, smascherato e licenziato. A raccontare la vicenda è il presidente di Asia, Raphael Rossi: «Abbiamo verificato che certe cose corrispondessero al vero e poi abbiamo agito di conseguenza». Il tratto distintivo di questa vicenda, della quale si è saputo soltanto a licenziamento avvenuto, è che l'azienda di via Antiniana intende continuare sulla strada dei rigore e dei controlli. Fu lo stesso Rossi a invitare, dalla pagina Facebook dell'Asia, i cittadini a segnalare ogni problema, motivandolo con dovizia di particolari ma allo stesso tempo in maniera da tutelare la riservatezza consentire alla società municipale le dovute verifiche del caso. Sul fronte degli spazzini è di qualche mese fa la vicenda degli inabili al lavoro, i dipendenti che esibendo certificati medici in molti casi sacrosanti, in altri meno plausibili, evitavano d uscire a ramazzare le strade. E se è vero che c'è il pugno duro contro i fannullotu , altrettanto vero che i dipendenti vengono valorizzati e citati come spina dorsale dell'azienda: è accaduto anche ieri, quando presidente e vicesindaco Sodano hanno ringraziato i lavoratori Asia per aver consentito l'apertura in tempi rapidi del sito di stoccaggio in via Benedetto Brin.