Rifiuti, Caldoro apre a alternative credibili
NAPOLI - Sulla gestione dell'emergenza rifiuti a Napoli è ancora scontro tra la Regione Campania, amministrata dal centrodestra e il Comune di Napoli, controllato dal centrosinistra. «Quella del termovalorizzatore non è stata una nostra scelta ma una prescrizione impostaci dall'Europa. Ad ogni modo siamo disposti a discutere eventuali alternative purché siano credibili e condivise da tutti». Così il governatore campano Stefano Caldoro - sollecitato dai cronisti a margine del Consiglio regionale sulla crisi economica - replica al vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano tornando sulla vicenda dello smaltimento delle ecoballe e sull'ipotesi di «tombarle». «Avevamo proposto soluzioni alternative sostenibili e condivise dalla Commissione europea. L'ipotesi di tombare le ecoballe - ha evidenziato - è vecchia e già in passato è stata scartata in occasione del dibattito sulla colmata di Bagnoli non ottenendo peraltro il sostegno degli ambientalisti perché non risolveva il problema del percolato». «Ad oggi - ha ribadito Caldoro - l'unica soluzione possibile rimane quella del termovalorizzatore. Eventuali alternative devono essere accettate dal governo e dalla Ue e allo stato non mi sembra ci siano altre soluzioni. Però siamo pronti a sederci ad un tavolo di lavoro tecnico-scientifico per possibili soluzioni alternative da valutare senza steccati ideo- logici e pregiudizi. Ma deve essere chiaro - ha ribadito - che si può lasciare la vecchia strada solo ce ne è una nuova che sia credibile». L'ultimo riferimento è alle cosiddette cricche tirate in ballo quando si parla del termovalorizzatore da realizzare: «Le cricche - sottolinea Caldoro - si nascondono dietro tutti gli appalti, sia quando si deve "tombare" sia quando si vogliono fare gli impianti a freddo, e non so- lo dietro i termovalorizzatori. In tutti i casi vanno sconfitte». Dal canto suo, il vicesindaco "rosso" Sodano (grande esperto di rifiuti, almeno sulla carta: suo il libro "La peste", ndr) aveva criticato il fatto che «il costo ambientale di un inceneritore che brucia per 30 anni», per eliminare esclusivamente i sei milioni di ecoballe parcheggiate nel territorio di Giugliano, secondo la proposta del governatore, «è un costo che quel territorio non può sostenere». Secondo Sodano, sarebbe necessario «far studiare le eco-balle a un comitato di tecnici, esperti e scienziati che siano in grado di dire con assoluta serenità e rigore scientifico, nel rispetto dell'ambiente e della salute dei cittadini, quale è la tecnologia migliore per dare risposta al problema». L'istituzione di un comitato tecnico-scientifico, inoltre, secondo il vicesindaco di Napoli rappresenta «la strada per evitare tensioni e conflitti con la popolazione». Il tema dello smaltimento delle ecoballe, sottolinea il numero due di Palazzo San Giaco- mo «è uno dei temi più seri che la politica tutta dovrà affrontare nei prossimi anni». Tra le ipotesi che si potrebbero valutare, la possibilità di «tomba-re», cioè di di cementare le ecoballe, e metterle in cave abbandonate «per non farle nuocere».