De Magistris: "Rifiuti zero entro il 2020"
CHI produce troppi rifiuti pagherà più tasse. E non solo. L'obiettivo è arrivare a «rifiuti zero» entro il 2020. «Non è un' utopia, ma una sfida», garantisce il sindaco Luigi de Magistris, che al governatore Stefano Caldoro ribadisce il «no al termovalorizzatore» e a Tele Padana ricorda: «Non abbiamo nulla da imparare». Il Comune di Napoli è il più grande d'Europea ad aderire alla rete "Rifiuti zero". L'adesione è stata formalizzata con una delibera comunale illustrata ieri alla presenza di Paul Connett, fondatore dellareteintemazionalechesi pone l'obiettivo di arrivare a rifiuti zero entro il 2020. II documento prevede ulteriori azioni «sia sul versante della raccolta differenziata che sul versante della riduzione dei rifiuti», dall'installazio-ne di attrezzature perla riduzione di imballaggi alla vendita di prodotti alla spina sia alimentari sia perla casa. Sul fronte dell'impiantistica, si prevede la realizzazione di un centro comunale perla riparazione e riuso. La delibera, inoltre, prevede l'istituzione di un sistema tariffario basato sull'effettiva quantità di rifiuti prodotti per privati e non. Infine si fissa l'istituzione dell'Osservatorio Verso Rifiuti Zero. La presidenza è affidata a Paul Connett. «Siamo certi — commenta il vicesindaco Tommaso Sodano — che molti avranno a che dire per questa nostra scelta vista la situazione attuale, ma noi siamo convinti che anche in un momento di difficoltà è necessario avere la capacità di progettare il futuro». «Napoli — suggerisce Connett — dal cattivo esempio può dimostrare che è possibile cambiare strada e diventare un esempio virtuoso». E il sindaco: «E una sfida difficile, ma dimostreremo che i rifiuti sono una ricchezza». De Magistris ribadisce che «non ci saranno nuove discariche, né l'ampliamento di siti già attivi». Sul fronte termovalorizzatore: «Rispetto le opinioni degli altri—precisa il sindaco— soprattutto quella del presidente Caldoro, con cui continueremo a confrontarci, ma siamo contrari a qualsiasi inceneritore». E quasi in simultanea, durante la consueta diretta web del lunedì, Caldoro ribatte: «II problemadelleecoballevarisolto con un termovalorizzatore dedicato». II sindaco se da un lato è «fiducioso» sulla possibilità che «si possatrovareunasoluzione per evitare la procedura di infrazione per l'Italia da parte dell'Unione europea» (anche dopo una telefonata con il ministro Bernini), dall'altro risponde in maniera netta a Tele Padania che ha realizzato un video in cui si prendono di mira i cittadini partenopei su vari argomenti, dalla raccolta differenziata alla emissione degli scontrini fiscali. «Non ho visto il video perché ho cose più importanti da fare — chiosa de Magistris — come ha detto Napolitano, la Padania non esiste. Quindi Tele Padana è una televisione di qualcosa che giuridicamente non esiste». «Ricordo le dirette fiume di de Magistris ospite fisso a Radio Padania ai tempi delle inchieste Why Not e Poseidon - dichiara Davide Caparin, responsabile per le comunicazioni della Lega Nord -. Pessimo a riciclare i rifiuti, sembra essere abile solo a riciclare se stesso». Intanto, sul fronte rifiuti, dalla provincia arrivano i primi campanelli di allarme. Chiusa la discarica di Chiaiano, lo stir di Caivano ha ridotto i conferimenti. «Dopo mesi di calma si cominciano a rivedere i primi cumuli in città—dice Massimo Carandente Giarrusso, primo cittadino di Quarto—Non siamo in crisi, ma stiamo spingendo sulla differenziata». E il sindaco di Quarto aggiunge: «Perché ogni volta che gli stir vanno in affanno i camion si rompono? L'emergenza porta straordinari e qualcuno ci marcia». Situazione difficile anche nella periferia di Casoria di Volla per gli sversamenti abusivi nei quartieri periferici e a Castellammare di Stabia.