PIÙ VICINO L'USO DI UN'ALTRA CAVA NEL PARCO DELLE COLLINE

E Chiaiano torna nel mirino

Si accelera anche sugli sversatoi di Casamarciano, nel Nolano, e di Villaricca per il Giuglianese. Al lavoro per trovare una soluzione nella zona flegrea, ma c'è l'incognita della penisola sorrentina
3 ottobre 2011 - marot
Fonte: Roma

NAPOLI. I fari sono di nuovo puntati su Chiaiano, dove già si parla - anche se non ufficialmente - dell'ampliamento della discarica di cava Cinque Cercole e della realizzazione di un secondo sito in una cava adiacente a quella che oggi è ormai quasi satura. Un lavoro già avviato, come si pub vedere da una nuova strada aperta in un sentiero che collega direttamente l'ex poligono con il sito, ma su cui c'erano state fortissime resistenze della popolazione così come anche del sindaco de Magistris e della sua Giunta oltre che dei politici locali. Adesso, però, anche in vista della procedura d'infrazione dell'Unione Europea che non ammette altri intoppi per evitare di comminare multe e bloccare i finanziamenti nel settore dei rifiuti. Insomma "la passione" di Chiaiano non finirà probabilmente entro il 2011 come invece era stato previsto e come viene ripetutamente promesso ai comitati civici ed alla cittadinanza. Apapriva già chiaro con i lavori realizzati di recente e sembra esserlo ancora di più con l'intervento di Bruxelles che obbliga sostanzialmente a costruire nuovi impianti per ripulire le strade senza la possibilità di far nascere nuove recrudescenze a causa della fragilità del sistema di smaltimento soprattutto a livello provinciale. Ed anche l'hinterland, infatti, deve trovare soluzioni in fretta per arginare quella che in alcuni Comuni appare ancora come una crisi evidente. Infatti è necessario accelerare in base agli accordi assunti per le discariche comprensoriali con i sindaci delle diverse comunità incontrate a Palazzo Matte-otti da parte del presidente della Provincia, Luigi Cesaro. Via, dunque a Casamarciano nel Nolano, Villaricca per il Giuglianese, mentre bisogna affrettarsi per la zona vesuviana in cui si parla di un possibile ampliamento anche di cava Sari per continuare a servire i diciotto Comuni della zona rossa autorizzati a conferire nella discarica all'interno del parco protetto, per la zona flegrea e la penisola sorrentina, su cui ogni azione finora intrapresa da Cesaro ha sempre trovato la porta chiusa da parte degli amministratori locali e dei parlamentari nativi della vasta località turistica. Questa, infatti, è la spada di Damocle che pende sulla testa delle istituzioni, poiché o si trova un sito sul territorio oppure un altro territorio disposto ad ospitare i rifiuti di Sorrento e dei Comuni adiacenti che affacciano sul mare. Tocca a Cesaro, insomma, operare ancora attraverso la mediazione che finora ha convinto un po' tutti.

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