SONNI TRANQUILLI A PALAZZO MATTEOTTI. Il presidente della Provincia per niente preoccupato dell'iniziativa che il Tar già ha rigettato alla giunta lervolino

Tarsu: il Comune fa ricorso, Cesaro non si scompone

IL PRECEDENTE La giunta di Rosa lervolino aveva presentato un analogo ricorso che il tribunale amministrativo della Campania non aveva ritenuto ammissibile in virtù del decreto legge sulla provincializzazione del ciclo dei rifiuti
INGIUSTO PAGARE E' quello che sostiene il Municipio partenopeo il quale fa riferimento al fatto di occuparsi in prima persona della raccolta e dello smaltimento con la sua società di igiene urbana Asia e che pertanto deve coprire i costi del servizio
2 ottobre 2011 - LL
Fonte: Cronache di Napoli

NAPOLI  - Il Comune fa ricorso al Tar, ingiusto pagare Tarsu/Tia alla Provincia di Napoli visto che ad occuparsi di tutto è l'Asia. Ma a Palazzo Matteotti non si preoccupano più di tanto, sicuri di stare dalla parte della ragione. A San Giacomo le casse sono vuote e, oltretutto, pensare di dover versare a alla Provincia un importo non meritato' è inaccettabile, l'unica cosa da fare, almeno per recuperare tempo, è presentare ricorso. E così hanno fatto a piazza Municipio. Già l'anno scorso, con la passata amministrazione Iervolino, il Comune di Napoli, così come tanti altri comuni della provincia, aveva presentato lo stesso tipo di ricorso al Tar che però fu rigettato, imponendo di versare all'ente provinciale quanto dovuto. Visto il precedente, sembra proprio che Cesaro possa stare tranquillo. "Già l'anno scorso - hanno detto dallo staff del presidente della Provincia - il Comune ha presentato tale ricorso che il Tar ha rigettato, confidiamo che anche questa volta faccia lo stesso". Tutto nasce da un errore di fondo legato alla legge che prevede la provincializzazione del ciclo integrato dei rifiuti, che doveva entrare in vigore da gennaio 2011, ma che invece è stata rimandata al 2012. Dalla Provincia ricordano che la provincializzazione dei rifiuti' affida agli enti provinciali l'intera gestione del ciclo di raccolta e smaltimento, che partirà da gennaio prossimo mentre, secondo il decreto, la riscossione così come la gestione della Tarsu scatta da subito. Tuttavia l'amministrazione comunale non ci sta. "Ritenendo tale provvedimento lesivo degli interessi del comune di Napoli - è scritto nella delibera approvata dalla giunta comunale su proposta dell'assessore all'Avvocatura, Giuseppe Narducci - appare opportuno proporre ricorso al Tar Campania per chiedere l'annullamento dello stesso demandando all'Avvocatura municipale di tutelare gli interessi dell'ente". Il Comune è certo di non dover versare alla Provincia il denaro ricavato dalla Tarsu in virtù del fatto che, nonostante la costituzione della Sap.Na, società provinciale nata per gestire l'intero ciclo integrato dei rifiuti, la raccolta e lo smaltimento sono rimasti a carico dell'Asia, società che si occupa della raccolta per il Comune, il quale ha bisogno delle entrate legate alle imposte sui rifiuti proprio per poter pagare il lavoro svolto dalla stessa società.

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