Multa Ue, la Liguria in aiuto di Napoli
NAPOLI. E ancora la Liguria a tendere una mano a Napoli ed alla Campania in termini di rifiuti. Un aiuto ulteriore dopo quello degli ultimi tre mesi che potrebbe essere utile anche nella strategia verso l'Unione Europea con cui Regione, Provincia e Comune puntano ad aprire un dialogo per evitare sanzioni dopo la messa in mora ufficializzata giovedì. Nelle discariche liguri, infatti, oltre alle circa duecento tonnellate di tritovagliato finiranno per i prossimi mesi pure una tonnellata al giorno di frazione umida. Un piccolo passo in avanti, insomma, per cercare di liberare gli impianti Stir e provare a ripulire in maniera più attenta le strade della città. E infatti la situazione tra le arterie, ancora in bilico tra crisi, recrudescenze e cumuli a macchia di leopardo, che ha spinto Bruxelles ad intervenire ancora una volta contro l'Italia per quanto riguarda lo stato dei rifiuti in Campania ed a Napoli, un'emergenza che pare non trovare fine e su cui l'Ue ha dimostrato di continuare a tenere costantemente gli occhi aperti. Il nuovo sostegno ligure, insomma, tiene in considerazione un patto chiuso già qualche mese fa, quando attraverso il decreto del Governo - poi "morto" senza essere trasformato in legge - parlava appunto di un aiuto che sarebbe proseguito fino al perdurare delle difficoltà. Problemi che dal punto di vista burocratico-organizzativo sembra essere addirittura peggiorato con la lettere mandata dall'Unione Europea. Già nelle scorse settimane, tuttavia, si parlava di un ulteriori contributo del governatore Burlando al fine di sostenere e sbrogliare la matassa campana per lo smaltimento dei rifiuti. Un supporto che è stato quindi ufficializzato subito dopo la "minaccia" arrivata dalle istituzioni continentali. Naturalmente ad essere avvantaggiate saranno Napoli città, l'hinterland ed il Salernitano zone dove si vive tuttora una carenza di impianti per lo smaltimento ed in cui resistono le criticità che hanno fatto scattare sulla sedia la commissione Ambiente dell'Ue. Sarà ad ogni modo il capoluogo a godere particolarmente di questo benefit concesso dalla Liguria poiché i quartieri all'ombra del Vesuvio restano quelli maggiormente nel mirino dell'Unione Europea. Anche dalla Regione, infatti, così come concordato nella riunione e nel "patto" a tre con il Comune e la Provincia, la priorità è oltre alla realizzazione degli impianti, pure quella di ripulire Napoli su cui i commissari europei si basano particolarmente per evidenziare la situazione delle infrazioni comminate all'Italia e per valutare gli sviluppi del ciclo di smaltimento. Se dalla Liguria, insomma, arriva un altro aiuto, la Campania conquista però anche altri due piccoli successi sulla scia dell'accordo con Burlando. Intanto, infatti, possono riprendere anche i conferimenti in Puglia, nella discarica di Italcava a Taranto dove era arrivato lo stop quindici giorni fa da parte dell'assessore all'Ambiente che aveva criticato la Campania parlando di rifiuti tossici e comunque diversi da quelli per cui era stato preso un accordo che arrivavano nell'invaso tarantino. Un punto, questo dei rifiuti misti addirittura a batterie esauste delle auto, per cui l'assessore regionale Giovanni Romano ha fatto partire delle verifiche all'interno degli Stir ma soprattutto nelle piattaforme dei privati a cui si rivolgono alcuni Comuni per esorcizzare le lunghe file all'esterno degli ex Cdr. Spiragli per Napoli, l'hinterland e la Campania, frattanto, giungono pure dalla Sicilia in cui sono riprese le trattative con gli impianti che davano una mano al territorio precedentemente al decreto del Consiglio di ministri che aveva poi obbligato per i trasferimenti ad ottenere un nulla osta da parte dei governatori dove si trovavano discariche ed altri impianti in cui la Campania portava regolarmente i rifiuti trattati e tritovagliati per svuotare gli Stir. Una nuova accelerata, quindi, quella delle istituzioni partenopee e regionali al fine di esorcizzare lo spettro della supermulta dell'Unione Europea ed il conseguente stop ai fondi comunitari che de Magistris, Cesaro e Caldoro intendono proprio utilizzare per sviluppare il ciclo di smaltimento.