Regione e Comune si rimpallano le accuse
NAPOLI Ennesimo richiamo Ue sull'emergenza rifiuti in Campania? Tutta colpa di Comuni e Province. Anzi, no: della Regione. Per il Pd le responsabilità sono «del governo Berlusconi», mentre per la Lega Nord «la colpa è dei napoletani». Le i8 pagine della lettera di messa in mora provenienti da Bruxelles se non altro infiammano il dibattito politico. Ai piedi del Vesuvio e non solo. Curioso in ogni caso che l'azione targata Ue sia arrivata quasi in perfetta coincidenza con la "microcrisi" determinata a Napoli dagli scioperi selvaggi dei dipendenti delle due aziende che hanno in appalto il servizio di raccolta rifiuti nel centro storico e alle quali, a fine anno, non sarà rinnovato il mandato. Tornando al monito di Bruxelles, il governatore Stefano Caldoro respinge ogni accusa a suo indirizzo: «Il piano della regione - dichiara - è blindato, la Commissione europea lo ha confermato nella sua validità». Piuttosto i rilievi «sono relativi al 2008. Hanno confermato il nostro piano- ha affermato - che prevede discariche, impianti intermedi e termovalorizzatori. Anzi la Commissione dice che occorre accentuare su quest'ultimo punto». Il riferimento, neanche troppo velato, è alla giunta de Magistris che si oppone alla costruzione dell'impianto di Napoli Est. Al di là delle polemiche, secondo Caldoro «serve un'intesa istituzionale perché altrimenti rischiamo un conflitto che ci farebbe perdere credibilità». Di qui l'appello a comuni e province: «Dobbiamo chiudere l'iter relativo ai termovalorizzatori. E resta la questione più delicata relativa alle discariche che sono una priorità. Si tratta di percorsi da accelerare. Con province e comuni competenti». Diversa l'analisi di Tommaso Sodano, vicesindaco con delega all'Ambiente del Comune di Napoli. «La messa in mora dell'Italia da parte dell'Ue - dichiara - è una decisione che ci aspettavamo. Questa amministrazione da sempre ha espresso la ferma contrarietà al piano rifiuti presentato dalla Regione, tanto che nel mese di agosto abbiamo inviato alla stessa Regione un dossier di osservazioni critiche contenute in ben i8 pagine. Il piano infatti è incapace di rispondere alle richieste dell'Ue non prevedendo immediate soluzioni e proponendo unicamente l'utilizzo di inceneritori, che risultano sovradimensionati rispetto alle necessità». La pratica di invio della spazzatura all'estero via mare, conclude il vicesindaco, è «ampiamente condivisa e supportata dall'Ue proprio perché rappresenta una risposta concreta alla risoluzione del conferimento dei rifiuti».