«Napoli resta sporca, è ora di agire»

30 settembre 2011 - Rodrigo Rodriguez
Fonte: Roma

NAPOLI. «Abbiamo visto le immagini alla televisione con montagne di spazzatura a Napoli. Oltre alla produzione quotidiana di rifiuti, sei milioni di ecoballe,devono ancora essere smaltite. Siamo stati morbidi con le autorità italiane: ora è il tempo di agire». Lo ha detto il portavoce della Commissione europea Joe Hen-non. «È passato troppo tempo dal nostro primo avvertimento all'Italia sulla questione rifiuti, nulla è stato fatto, e ora abbiamo bisogno di vedere risultati a breve termine». L'ultimatum: due mesi. Nel mirino anche discariche e raccolta differenziata. L'impianto per smaltire le ecoballe dovrebbe sorgere tra Giugliano e Villa Literno, con una capacità tra le 400mi1a e le 500mila tonnellate all'anno. Numeri che, si fa presente, indicano che occorreranno, dopo la sua realizzazione, dai 12 ai 15 anni per eliminare l'intero quantitativo. Non è stata peraltro fornita alcuna informazione sulle procedure per la realizzazione dell'impianto. La capacità residua stimata delle discariche, a febbraio 2011, era di 1.300mila tonnellate, ridotta però per problemi tecnici e giuridici a circa 600mila tonnellate. Il piano regionale, è scritto nel documento Ue, non individua i siti per la realizzazione degli sversatoi, compito che «non spetta alla Regione, ma alla Provincia di Napoli». Gli annunci: lo scorso giugno, ricorda il testo, il presidente della Provincia di Napoli ha avviato le procedure per identificare tre aree dove realizzarle; la Provincia di Salerno ha fatto sapere che la discarica di Macchia Soprana sarà riaperta; le altre Province - Avellino, Benevento e Caserta - aumenteranno la capacità delle discariche del 15%. Sul fronte della differenziata, la Commissione scrive che «poiché più della metà della popolazione della Campania vive in provincia di Napoli, e più della metà dei rifiuti prodotti in Campania si producono lì, è fondamentale aumentare gli sforzi per un ulteriore significativo aumento delle percentuali di raccolta differenziata». La gestione dei rifiuti in Campania, dopo il giudizio della Corte di Giustizia di Lussemburgo nel 2010, ha dunque fatto «progressi insufficienti». Un anno fa l'Italia era stata condannata per non avere istituito nella regione un adeguato sistema integrato per la gestione dei rifiuti, violando la direttiva europea sui rifiuti del 2006. Un primo richiamo era arrrivato nel 2008, con la "dettatura" e il rispetto di un cronoprogramma. In due mesi di tempo bisogna ora dare risposte specifiche, altrimenti ci sarà il "rinvio" nuovamente alla Corte che potrà a quel punto sanzionare Roma. Incalza il portavoce del commissario Ue all'Ambiente, Janez Potocnik, sottolineando che «negli ultimi 18 mesi si sono visti pochi progressi» e che i piani finora presentati dalle autorità italiane sono «poco puntuali e non abbastanza particolareggiati». «Esistono problemi ricorrenti con la raccolta e lo smaltimenti dei rifiuti a Napoli e in diversi altri Comuni della Campania. Ora è passato troppo tempo e noi non abbiamo visto fare abbastanza - ha ancora ammonito Joe Hennon - Le preoccupazioni principali della Commissione sono i rischi per i cittadini e le minacce alla salute e all'ambiente a Napoli e nelle aree circostanti»». I commenti si affiancano all'invio di una lettera di notifica formale di messa in mora. Quindi l'ennesimo diktat: l'Italia trovi soluzioni efficaci a breve e lungo termine. Secondo la valutazione di Bruxelles, dai piani per la gestione dei rifiuti presentati tra gennaio e giugno di quest'anno «risulta che una grande maggioranza delle installazioni previste sono lungi dall'essere realizzate e che la tempi-stica indicata dalle autorità italiane è spesso troppo vaga». In sostanza la Commissione «si preoccupa nel constatare che apparentemente sono state prese ben poche misure, spedizioni incluse, per garantire una regolare gestione dei rifiuti in Campania fino a quando entreranno in funzione tutti gli impianti previsti». E scattano i conflitti istituzionali: Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli allungano le distanze. tra di loro e con l'Europa.

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