«Rischio per la salute dei cittadini Avanti con discariche e impianti»

II dossier La relazione della Commissione sui punti critici del caso Campania «Interventi fermi dal 2008»
30 settembre 2011 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

La lettera di diciotto pagine inviata al ministro Frattini dal presidente della commissione Eu, Janez Potocnik, spazza via tutte le polemiche. Non ci sono troppi termovalorizzatori nel piano della Regione, e non cene sono nemmeno troppo pochi. Le discariche possono essere a Napoli o ad Avellino, e volendo anche a Salerno. Gli impianti possono essere affidati ad amministratori pubblici o privati. Quello che con durezza e con chiarezza l'Europa ci contesta non sono le scelte compiute, ma quelle che i nostri amministratori non sono riusciti a concretizzare. Un immobilismo che rischia di costarci molto caro. Non saranno sbloccati, infatti i 145 milioni già stanziati e rischiamo anche una nuova multa. Spiega la Commissione Ue: «E incontestabile che i rifiuti giacenti nelle strade, nonché quelli in attesa di trattamento presso i siti di stoccaggio, costituiscano un degrado significativo dell'ambiente e del paesaggio e una reale minaccia tanto per l'ambiente quanto perla salute umana. Infatti tali accumuli potrebbero determinare una contaminazione del suolo e delle falde acquifere». E poi elenca in maniera puntuale tutti i punti critici della attuale situazione.
Discariche. Secondo il piano regionale servirebbero sversatori per 8 milioni di metri cubi, ma lo stesso documento di programmazione non spiega dove saranno realizzati. In una nota inviata l'11 giugno dalla rappresentanza italiana a Bruxelles si sottolinea che in Provincia di Napoli sono necessarie tre discariche che saranno indicate entro il 2011 dal presidente della Provincia, a Salerno verrà riaperto il sito di Macchia Soprana, e discariche di Savignano, Sant'Arcangelo e San Tammaro saranno ampliate del 15 per cento. Ma nulla è stato fatto.
I trasferimenti all'estero. Secondo gli italiani è necessario inviare fuori regione o in altri Paesi 600 tonnellate di rifiuti al giorno. La commissione ricorda che già nella sentenza di condanna del marzo 2010 si constatava che nel 2008 non era stato possibile rimediare al deficit strutturale con i trasferimenti dei rifiuti. D'altro canto evidenzia che le Autorità italiane non hanno concretizzato accordi con altri Paesi europei e non hanno nemmeno fornito date certe su quando questi saranno firmati. E restano problematici anche i viaggi verso le altre Regioni. Infatti la spazzatura resta in strada.
Inceneritori. L'unico impianto in funzione è quello di Acerra. Sono previsti altri tre impianti (Napoli, Salerno, Caserta) più una struttura destinata a bruciare le balle. Nessuno sarà pronto prima del 2014. Quello di Napoli sarà funzionante tra il 2015 e il 2016. Di quello di Caserta si trova traccia solo nel piano regionale: dovrebbe essere avviato all'inizio del 2014, ma non c'è nessuna gara di appalto.
Ecoballe. Sul territorio campano ce ne sono sei milioni. I due siti più grandi sono quelo di Villa Literno e Taverna del Re. Le Autorità italiane prevedono di caratterizzare il materiale e poi bruciarlo in un apposito impianto da realizzare tra Giugliano e Villa Literno. Inoltre si sono 470 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani stoccati a Ferrandelle e 80 mila tonnellate di frazione umida che ingombrano gli stir. Ma dall'Italia non sono giunte notizie sui tempi previsti per analizzare e incenerire le balle e rimuovere tutto il resto.
Stir. La Commissione sottolinea che sono frequentamente intasati o guasti.
Siti di compostaggio. Sono previsti 10 impianti, uno solo (quello di Salerno) è in costruzione. Per gli altri non ci sono tempi certi.
Raccolta differenziata La percentuale campana ha superato il 35 per cento e anche i dati delle province di Napoli e Caserta sono in miglioramento, ma non sono stati forniti i dati sulla città di Napoli. E la commissione sottolinea: «E fondamentale intensificare gli sforzi per un ulteriore significativo incremento delle percentuali di differenziata nei Comuni della provincia di Napoli e, segnatamente, nel capoluogo partenopeo». 9i Inceneritori I commissari pendono atto delle scelte sugli impianti ma rilevano indicazioni carenti sui tempi

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