Casse vuote e mezzi a secco: caos consorzi

Sciolti per legge sono di fatto ancora attivi. Orabona (Geoeco): «I Comuni non pagano più, raccolta ko»
4 giugno 2008 - Antonio Pisani
Fonte: Il Mattino Caserta

Sospesi tra le prescrizioni piuttosto chiare di un decreto legge che ne dispone la cessazione immediata e la necessità di garantire comunque il servizio di raccolta, quest’ultimo periodo di vita, per i quattro consorzi casertani formati dai Comuni, somiglia sempre più a un lungo viaggio al buio. O comunque verso un destino già scritto che spinge le amministrazioni comunali a non versare più i canoni mensili, l’unica entrata dei consorzi: la conseguenza è che tra qualche giorno, i quasi 1400 lavoratori dei consorzi casertani si ritroveranno senza stipendio e anche i mezzi per la raccolta resteranno a secco. Disagi che sono già avvertiti in alcuni paesi dell’Agro-aversano dove opera il Caserta2, noto come Geoeco. I sindaci di Gricignano, Sant’Arpino, Cesa, Trentola Ducenta Carinaro e Capua hanno scritto al Consorzio denunciando il venir meno della raccolta. Ma il presidente dell’ente Isidoro Orabona non si scompone. «Fin dove arrivano i miei poteri? - si chiede - posso certo garantire l’ordinario come il pagamento degli stipendi ma qui, con l’aria di smobilitazione che c’è, quei pochi Comuni che pagavano ora non sono più disposti a versare un soldo; e io i servizi non posso più garantirli». Come un cane che si morde la coda, da anni si ripete lo stesso copione: i Comuni non versano le quote ai Consorzi che non possono pagare i fornitori che bussano alla porta degli enti con decreti ingiuntivi. Senza contare le banche che negli anni hanno anticipato decine di milioni di euro ai consorzi e ora, con la legge che ne decreta esplicitamente la morte, vogliono subito rientrare e non concedono più dilazioni. Tra qualche giorno, al Ce1, l’ente dell’area matesina con un bacino d’utenza di 35 Comuni e una percentuale di differenziata tra le più alte della Campania, si fermeranno i mezzi e per i lavoratori, che già avanzano alcune mensilità, non ci saranno soldi. «Il decreto non è ancora stato attuato - dice Gianluigi Santillo, presidente del Ce1 - e da Napoli ancora nessuna si è fatto sentire. I collaboratori di Bertolaso ci considerano tutti delinquenti e spesso non ci ricevono. Non è giusto generalizzare. Ma ora, il vero problema è che i Comuni soci non hanno più alcuna intenzione di versare le quote. Non penso saremo in grado di pagare gli stipendi tra qualche giorno. da Napoli facciano presto a decidere». Va ancora peggio per i due consorzi commissariati, l’Acsa Caserta3 e il Ce4, quest’ultimo tornato di nuovo nell’occhio del ciclone dopo l’omicidio di Michele Orsi. I vertici prefettizi che li amministrano sono praticamente fermi: in mancanza di indicazioni dall’alto, i funzionari preferiscono non prendersi la responsabilità di firmare provvedimenti che potrebbero poi essere impugnati dalla nuova struttura che a giorni dovrebbe insediarsi al posto dei Consorzi. All’Acsa non sono stati pagati gli stipendi di maggio, al Ce4 si procede a macchia di leopardo: pochi giorni fa sono stati pagati, dopo plateali proteste, i 45 lavoratori in servizio a Mondragone, pare direttamente dal Comune, ma a Bellona, gli operai non vengono pagati da mesi.

 

Powered by PhPeace 2.6.4