II flop/1 L'11 agosto De Magistris aveva annunciato: a settembre la prima nave verso il Nord Europa II flop/2 Tempi più lunghi del previsto per l'utilizzo delle mini-cave annunciate da Cesaro

Le navi dei rifiuti all'estero pasticcio lungo due mesi

Documenti consegnati in ritardo, si attende ancora l'autorizzazione
29 settembre 2011 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Ritardi su ritardi. L'Europa ce li contesta, ma il fragilissimo sistema campano sembra incapace di reagire. In Campania non partono più nemmeno i bastimenti carichi questa volta non di emigranti, ma di spazzatura. Almeno per il momento. L' 11 agosto il sindaco De Magistris con un comunicato annunciò: «Già a settembre dovrà partire la prima nave di rifiuti verso il Nord Europa». Un mese e mezzo dopo, però, non è stata fornita alcuna data certa per il primo viaggio che dovrebbe essere alla volta dell'Olanda. Ieri in consiglio comunale il primo cittadino ha spiegato: «Entro la prossima settimana trasmetteremo tutto l'incartamento alla Regione, che dovrà rilasciare l'autorizzazione che le compete». E ancora: «Ho motivo di ritenere che da parte della Regione ci sarà il massimo della collaborazione e che i tempi per le autorizzazioni saranno molto brevi. Siamo in attesa dell'autorizzazione del Paese straniero. Non posso saperlo quanto ci vorrà, ma da quello che ho appreso dai contraenti, soggetti pubblici, credo che per la stipula del contratto ci saranno tempi europei, cioè brevi». Le cose, dunque, si sono rivelate più complesse del previsto. Perché? Per un pasticcio burocratico. Asia, la partecipata del Comune di Napoli, ha firmato un precontratto con due consorzi olandesi, ma lo smaltimento per legge tocca alla Provincia e quindi alla sua società, la Sapna. Perciò Sapna e Asia hanno formato un consorzio e lanciato una manifestazione di interesse: sarà poi Asia a sottoporre al consorzio i precontratti già siglati. Intanto sono stati ritirati in Regione i moduli per presentare le notifiche per le necessarie autorizzazioni. La nuova documentazione potrebbe essere presentata nella prossima settimana e non riguardare solo l'Olanda, ma anche altri Paesi del nord Europa. Poi bisognerà organizzare il carico delle navi in porto e il trasporto dei rifiuti fino alla banchina, operazioni che si stanno concordando con le autorità portuali. Ma i ritardi sono tanti e le responsabilità ben suddivise. Vediamole nel dettaglio.
Stir al collasso. Gli stir continuano a essere ingombri di frazione umida. Gli impianti separano la frazione secca da quella umida. La prima finisce in gran parte al termovalizzatore e per il resto in balle che vengono accatastate nelle piazzole di stoccaggio. La seconda dovrebbe andare in discarica, ma visto l'esaurirsi dei siti campani viene portata nelle altre regioni.
I viaggi in Italia. Le mete della fut sono Liguria, Emilia e Toscana e in Puglia. Martedì l'assessore all'ambiente della Regione guidata da Vendola, Lorenzo Nicastro, ha sospeso l'attività della discarica Italcave che, nonostante le diffide dell'amministrazione, continuava a ricevere ogni giorno quasi mille tonnellate dagli stir di Giugliano, Tufino, Caivano e Battipaglia. L'azienda è pronta a ricorrere nuovamente al Tar: già lo aveva fatto a giugno. Se la nuova sospensiva arriverà entro lunedì e quindi potranno riprendere i conferimenti la vicenda non avrà conseguenze su Napoli, altrimenti riprenderanno ad accumularsi i rifiuti.
Le discariche. Nel napoletano ce ne sono due: quella di Chaiano in esaurimento e quella di Terzigno destinata ai soli comuni vesuviani. Il presidente della Provincia Cesaro ha poi individuato cave in sei aree omogenee (Chiaiano, Giugliano, Marano, Pozzuoli e Sant'Anastasia e Tufino). E stato sottoscritto un accordo con l'area Nolana che prevede l'utilizzo delle ex discariche di Paenzano 1 e 2. Per utilizzarle bisognerà aspettare il completamento delle pratiche. E non solo:gli stir siano messi in condizione di  produrre materiale stabilizzato, ma le gare non sono state ancora organizzate. I tempi quindi minacciano di rivelarsi biblici.
La vertenza Lavajet. I lavoratori hanno protestato perché sono stati pagati in ritardo e hanno bloccato la raccolta nella notte tra il 21 e il 22 settembre. Dovrebbero avere lo stipendio tra il 10 e il 15 di ogni mese. Asìa ha pagato Lavajet il 14, i soldi sono arrivati nelle tasche dei dipendenti tra il 23 e il 26 settembre. Gli accumuli sono stati recuperati lentamente: le code agli Stir impediscono il riutilizzo dei camion per svuotare i cassonetti nel giro della stessa giornata.
Gli impianti. Assegnata la gara per il termovalorizzatore di Salerno, prorogati i termini per la presentazione delle offerte a Napoli, bisogna ancora avviare gli impainti di compostaggio (finanziati quelli di Giffoni Valle Piana, Eboli e San Tammaro) e quelli di biodigestione che dovrebbero essere realizzati accanto agli stir.

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