Le incognite Gli interventi già pianificati rischiano di subire una battuta d'arresto in caso di bocciatura Ue

A rischio 145 milioni, colpo durissimo al piano di rilancio della differenziata

Le conseguenze della procedura di infrazione: necessario trovare fondi alternativi a quelli europei
29 settembre 2011 - d.d.c.
Fonte: Il Mattino

Un colpo duro, anzi durissimo, alla raccolta differenziata. 1145 milioni di Bruxelles, infatti, dovevano servire a finanziare soprattutto le iniziative per far decollare la raccolta separata dei materiali e il loro impiego in un nuovo ciclo industriale. Paradossalmente, quindi, il mancato sblocco dei soldi renderà ancora più difficile il raggiungimento di uno degli obiettivi che la stessa Europa ci indica e sul quale l'allora capo missione Maria Pia Bucella ha più volte insistitito nel corso della sua ultima missione a Napoli nel novembre dello scorso anno. Già negli anni scorsi le attività dell'obiettivo 1.1 del piano operativo regionale 2007-2013 insieme a quelle della misura 1.7 del por 200o 2006 sono state limitate anche a causa della procedura di infrazione. E se non vengono sbloccate le risorse resta non solo l'impossibilità di utilizzare i fondi, ma anche lo stop della certificazione delle spese legate alla misura 1.7 e sostenute dopo il 29 giugno 2007, data di notifica della procedura di infrazione. Insomma quello che viene speso non potrà essere pagato da Bruxelles fino a quando non faremo tutto quello che ci viene richiesto. Finora la Regione ha continuato a pianificare interventi fino al raggiungimento degli obiettivi basandosi sulla delibera 567 del 2009 che aveva autorizzato l'area rifiuti a utilizzare le risorse disponibili e non impegnate nell'esercizio esercizio 2008. Basandosi su questa delibera è stato possibile programmare i piani di raccolta differenziata dei Comuni, le isole ecologiche, la realizzazione di impianti di compostaggio, gli aiuti alle imprese per strutture destinate a recupero di materiale da rifiuti, le campagne di informazione ai cittadini, gli impianti per il trattamento del percolato, le nuove discariche conformi al piano regionale. Ora la Regione si trova di fronte a due alternative: bloccare le iniziative nel settore dei rifiuti o trovare nuovi fondi, diversi da quelli europei. Una terza via, in verità, esiste: si potrà continuare a programmare sapendo bene che difficilmente si potrà realizzare quello che si progetta perché mancato i soldi per pagare ogni iniziativa. La via più facile. E quindi, probabilmente, quella che si sceglierà di seguire.

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