Sacchetti direttamente in discarica, l'accusa dell'Ue
Oggi alle 11 la commissione europea discuterà della messa in mora dell'Italia per la situazione rifiuti campana. Ma mentre sembra certo l'avvio della procedura, con i sessanta giorni concessi agli amministratori per mettere in campo azioni convincenti, non sono ancora ufficiali le ragioni del nuovo provvedimento. Le indiscrezioni, però, circolano. Almeno quattro sarebbero i motivi che hanno convinto Bruxelles a riavviare la procedura. II primo: nelle discariche della Campania si porta ancora il tal quale mentre le norme europee prevedono che si conferisca materiale stabilizzato. Il secondo: non decolla la differenziata anche per l'assenza dei siti di compostaggio. ll terzo: c'è una generale carenza impiantistica (inclusi i termovalorizzatori). Il quarto: restano nei siti di stoccaggio quasi otto milioni di balle e non è stata messa in campo nessuna azione per eliminarle. In attesa di leggere la lettera che dovrebbe accompagnare la messa in mora in Campania si scommette sulle motivazioni che saranno portate a sostegno della decisione. Scommesse ad alto rischio visto che ognuno è pronto a puntare sulle colpe (presunte) di tutti gli altri. Ieri il sindaco Luigi De Magi-stris, che è anche parlamentare europeo, ha sostenuto: «Bruxelles fa un'analisi sul piano dei rifiuti regionale, che evidentemente non è ancora soddisfacente. E noi siamo d'accordo su quesa linea. Con Napoli , invece, non c'è alcun contenzioso». E poi il sindaco ha sottolineato: «Bruxelles ha monitorato da anni la situazione e ha dato giudizi giustamente negativi su 15 anni di fallimento della politica in Campania. Il giudizio non è su Napoli, anzi il giudizio di Bruxelles su quello che stiamo facendo è lusinghiero perché noi abbiamo detto no alle discariche e agli inceneritori, sì alla differenziata e all'impiantisitca autonoma. E rispetto a tre mesi fa, stiamo ripulendo Napoli dai rifiuti». Secondo De Magistris la soluzione è però a portata di mano. «La Regione cambi piano, così risolve i problemi della Regione e del Comune. Noi stiamo facendo una rivoluzione ambientale che se ci seguisse anche la Regione, noi non solo non avremmo più sanzioni ma avremmo il plauso di Bruxelles. E anche i soldi». Poi il primo cittadino torna sulla situazione attuale: «Oggi la città non è invasa dai rifiuti, ci sono 200, 250 tonnellate in strada a causa dello sciopero dei dipendenti per ritardo nel pagamento di sei ore: per riprendersi servono 15 giorni perché gli impianti sono saturi». Dichiarazioni che immediatamente hanno scatenato la polemica. Mentre da Palazzo Santa Lucia fanno sapere di essere in attesa della lettera che dovrebbe accompagnare la decisione di messa in mora, il leader dell'opposizione di centrodestra in consiglio Comunale, l'ex candidato sindaco Giovanni Lettieri contrattacca: «Come sempre De Magistris è abilissimo nel cercare di scaricare le proprie responsabilità sugli altri. Sulla questione rifiuti, pur di non ammettere i propri ritardi, sta cercando di tirare in ballo addirittura la Regione Campania. A distanza di quasi quattro mesi dalle elezioni siamo ancora in attesa di un piano rifiuti credibile da parte di De Magistris e Sodano. Finora si sono limitati solo a fare i «signorno»: no ai termovalorizzatori, no alle discariche, no ad ogni soluzione plausibile. Intanto la differenziata ristagna e ancora oggi non ci è dato sapere se e quando salperà la prima nave coni rifiuti verso l'estero». Uniti i consiglieri comunali di opposizione sostengono: «L'Italia, a differenza di quanto sostengono De Magistris e Sodano, rischia di subire pesanti sanzioni dall'Ue non certo per il piano regionale ma perchè rispetto al 2008 nulla è stato fatto sulla differenziata e sugli impianti, fra questi il termovalorizzatore»