La lettera Il ministro Bemini scrive all'Ue: basta sanzioni la situazione è tornata alla normalità

Regione: piano ok Ma Sodano: colpa degli inceneritori

Palazzo S. Lucia: paghiamo errori del passato stiamo rispettando le prescrizioni dell'Europa
28 settembre 2011 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

La notizia della nuova messa in mora per il dramma rifiuti gela la Regione. Fino all'ultimo il governatore Caldoro e l'assessore Romano avevano sperato di convincere i commissari Ue a rinviare il provvedimento. Ora lo sconcerto filtra dai palazzi di via Santa Lucia: «Non è arrivato ancora nulla di ufficiale - fanno sapere - ma in ogni caso si ritiene che qualunque decisione della Ue non possa essere collegata in alcun modo all'attuale piano regionale sui rifiuti, poiché connessa a carenze strutturali e a una fragilità del sistema frutto della gestione passata». Una risposta indiretta al vicesindaco Tommaso Sodano che ha sostenuto di non essere stupito «in quanto il piano presentato dalla Regione Campania, prevede un eccesso di inceneritori, in contrasto con le direttive Ue». In realtà sembra che la commissione europea censuri l'inerzia degli enti locali e per la mancata soluzione di problemi vecchi e nuovi, a partire dallo smaltimento dei sei milioni di ecoballe. Probabilmente hanno giocato contro la Campania il mancato allineamento alla direttiva europea che prevede il 50 per cento della differenziata entro il 2020, la carenza impiantistica, il continuo accumularsi dei rifiuti per le strade. Lo scorso anno era stata concordata una road map che aiutasse le autorità italiane nell'esecuzione della sentenza della corte di giustizia europea: nel maggio dello scorso anno, infatti, la Ue nel condannare l'Italia aveva sottolineato le criticità da risolvere. Per tentare di scongiurare ulteriori provvedimenti nei giorni scorsi il ministro per le politiche europee Anna Maria Bemini, aveva scritto chiesto un incontro al commissario per l'ambiente Janez Potocnik per discutere i passi in avanti compiuti. Il meeting non c'è stato, ma il ministro ha scritto al commissario una lettera di accompagnamento a una dettagliata relazione. Nel documento si sottolinea che l'approvazione del piano regionale sta avvenendo nel rispetto dei tempi previsti dalla legge. Non solo: è stata superata la soglia del 35 per cento di differenziata e sono stati finanziati nuovi progetti; sono stati avviati gli iter per i nuovi impianti, dai temovalorizzatori ai siti di compostaggio; si progetta di ampliare le vecchie discariche mentre si lavora all'individuazione di nuovi siti; sono state smaltite 85 mila tonnellate delle vecchie balle. Un elenco che dà ragione delle azioni intraprese, ma che non può vantare obiettivi raggiunti. E forse anche per questo è caduto nel vuoto l'appello del ministro che nella sua lettera'ha sottolineato: «I dati testimoniamo il superamento della crisi registrata tra maggio e giugno scorsi (in concomitanza con le elezioni muicipali a Napoli). Da allora, la situazione è tornata alla normalità nel contesto di una gestione che, salvo eventi a oggi imprevedibili, sembra offrire nuone garanzie di sostenibilità». Di qui la richiesta di fermare i provvedimenti contro la Campania e la conclusione: «Coltivo la speranza che il nuovo aggiornamento fornito con la nota allegata possa indurre la Commissione a rallentare l'aggravamento Bela procedura d'infrazione, subordinando ogni decisione all'aggiornamento trasmesso. Non mi pare sia suscettibile di produrre effetti utili per nessuno decidere oggi di imboccare la strada verso una seconda condanna della Corte di Giustizia, proprio quando è stato intrapreso un cammino virtuoso e condiviso verso la soluzione dell'infrazione». Ma evidentemente i commissari europei la pensano diversamente. Il definitivo addio ai 145 milioni congelati dall'Europa renderanno ancora più difficile risolvere una situazione già difficilissima: i primi a mancare saranno proprio i fondi per la differenziata

Le accuse dell'UE

I punti critici
ECOBALLE 7 milioni di tonnellate non smaltite e assenza di piani per lo smaltimento
DIFFERENZIATA La raccolta è al di sotto del tetto del 50% vigente nei paesi dell'Ue
CICLO Assenza di un ciclo integrato industriale per la gestione dei rifiuti
PIANIFICAZIONE Mai adottato il piano regionale per i rifiuti. Il documento è sub judice da parte dei tecnici dell'Unione europea

Le risorse
Congelati dall'Ue 145milioni di euro La procedura 2.

Messa in mora
Entro due mesi l'Italia deve rispondere
Deferimento alla Corte di Giustizia

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