Rifiuti, l'Europa ci rimette in mora

Il vicesindaco, Sodano: «Il piano della Regione prevede troppi inceneritori, in contrasto con la direttiva di Bruxelles». Muro (Fli): «Smascherato il bluff di Berlusconi che aveva proclamato la fine dell'emergenza». La Maz zoni (Pdl): «E quello che aveva chiesto de Magistris»
28 settembre 2011 - Mario Pepe
Fonte: Roma

NAPOLI. L'Unione europea perde la pazienza. E si prepara a mettere in mora l'Italia per la vicenda dei rifiuti a Napoli. La lettera del commissario all'Ambiente, Janez Potocnik, è praticamente pronta e potrebbe partire già domani, dopo la riunione del collegio dei commissari. E rappresenterebbe l'inizio di una nuova procedura d'infrazione avverso la quale l'Italia avrebbe due mesi di tempo per preparare le contro-deduzioni. Se l'inadempienza dovesse permanere, scatterà il deferimento alla Corte di Giustizia europea con il corollario di sanzioni pecuniarie. Già nel marzo dello scorso anno la Corte aveva condannato l'Italia, colpevole di non avere adottato tutte le misure necessarie per lo smaltimento dei rifiuti napoletani. In caso di recidiva, la multa sarebbe particolarmente pesante. La Grecia, per "reati" di carattere ambientale, fu condannata al pagamento, nel 2000, di 20mila euro giornalieri fino all'applicazione delle direttive europee. E a giugno, Potocnik aveva lanciato l'ultimo avvertimento: i miglioramenti, aveva detto, devono essere evidenti. In assenza, all'Europa non resta che avviare la procedura di infrazione, erano state le parole del commissario. Cosa che, purtroppo, sembra ormai vicina. E il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano, non si mostra sorpreso per le notizie che arrivano da Bruxelles. «Purtroppo, il piano della Regione - dice - prevede troppi inceneritori, in contrasto con la direttiva Ue. Ed è un'anomalia che abbiamo fatto rilevare in un dossier di diciotto pagine. Il problema è la mancanza di chiarezza, che ci ha portato a chiedere lo stralcio da questo piano, per avere la possibilità di accedere direttamente ai fondi comunitari e realizzare autonomamente l'impiantistica necessaria al raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata e di realizzazione di impianti ad essa finalizzati. Parliamo, cioè, di impianti di compostaggio, isole ecologiche e impianti di trattamento meccanico "a freddo" dei rifiuti». Ma la polemica politica infuria. E se per il parlamentare di Fli Luigi Muro «il forte monito della commissione Ue smaschera il bluff di Berlusconi che più volte ha proclamato la cessazione dell'emergenza e la soluzione a regime della problematica che attanaglia il territorio da anni», l'eurodeputato del Pdl Erminia Mazzoni sottolinea che «si sta realizzando quanto il sindaco Luigi de Magistris aveva chiesto alla Commissione Ue con una nota risoluzione da lui presentata e fatta votare dall'Europarlamento». E l'eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino annuncia «un'interrogazione urgente alla Commissione per chiedere chiarezza su quali sono i punti inderogabili che Napoli e la Campania devono rispettare per evitare di incappare ogni sei mesi in conclamate infrazioni, con relativa perdita di risorse». Chiosa Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania: «Se confermata, la lettera di mora darebbe ultimatum di due mesi per cambiare registro. Eppure non c'è nulla da inventare, basta fare bene e presto seguendo quello che da anni l'Europa ci chiede investendo, aumentano e potenziando la raccolta differenziata, attuando politiche di riduzione dei rifiuti senza lasciarsi distrarre da vecchi e nuovi sempre più fantasiosi supporti tecnologici». E, riguardo le navi allestite per il trasporto dei rifiuti napoletani all'estero, il presidente della commissione Agricoltura della Camera, Paolo Russo, parla di «idea burla lanciata per tirare su il morale dei cittadini napoletani». Intanto, brutte notizie dalla Puglia. La Regione ha sospeso l'attività della discarica Italcave di Taranto, dove vengono smaltiti i rifiuti speciali campani. Un provvedimento resosi necessario, secondo l'assessore Lorenzo Nicastro, perché il gestore della Italcave non intende adempiere alle richieste fatte dalla Regione il 23 settembre scorso con una diffida per evitare il conferimento di rifiuti campani non conformi alle leggi.

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