MONNEZZA E VELENI BRACCIO DI FERRO NEL TARANTINO

Rifiuti dalla Campania, c'è lo stop La discarica ltalcave di Statte non rispetta la diffida e la Regione sospende l'attività

L'assessore Nicastro: il gestore ha comunicato che non intende adempiere alle richieste formulate con la nostra diffida
Divieto di conferimento in discarica di rifiuti contenenti diossine, furani, pcb e pop (inquinanti organici persistenti)
28 settembre 2011 - Paola Guarnieri
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

TARANTO. L'assessore alla Qualità dell'Ambiente, Lorenzo Nicastro, comunica che «le competenti strutture regionali hanno provveduto a sospendere l'attività della discarica Italcave di Taranto». «Tanto si è reso necessario in quanto - spiega il responsabile dell'Ambiente -, con riferimento all'atto di diffida formulato nei confronti dei gestori di tutte le discariche di rifiuti speciali della Regione Puglia volto a scongiurare ulteriori conferimenti di rifiuti non conformi alla normativa vigente provenienti dal ciclo dei rifiuti urbani prodotti nella Regione Campania, il gestore della Italcave spa ha comunicato di non intendere adempiere alle richieste formulate con la diffida dello scorso 23 settembre, relative alle indagini analitiche volte alla verifica delle condizioni previste dalla normativa vigente che prevede il divieto di conferimento in discarica di rifiuti contenenti diossine, fu-rani, pcb e pop (inquinanti organici persistenti)». Secondo Nicastro «nel corso dell'incontro tecnico che si è svolto lo scorso 23 settembre alla presenza dei rappresentanti degli Enti Locali e delle autorità di vigilanza e controllo è emerso che, allo stato, non possono escludersi rischi per la salute pubblica e per l'ambiente legati alla presenza di diossine, furani, inquinanti organici persistenti e pcb, nell'attuale gestione dei rifiuti provenienti dalla Campania con il codice CER 19.12.12 nella quale i controlli dei parametri espressamente previsti dalla normativa sono omessi sia nella caratterizzazione di base sia nella verifica di conformità. «L'atto di sospensione - conclude l'assessore alla Qualità dell'Ambiente - si configura pertanto come un doveroso provvedimento di amministrazione attiva, con finalità precauzionali, volto a tutelare le matrici ambientali della Puglia e il diritto alla salute dei cittadini pugliesi».

L'AMMINISTRATORE «Procedure sempre rispettate»

STATTE . «Noi abbiamo sempre rispettato le procedure. I camion che loro dicono essere difformi sono stati respinti. Non abbiano notizia di contestazioni specifiche, tanto che dobbiamo ancora sapere cosa ci viene specificatamente eccepito. Da quel che abbiamo capito, si tratterebbe di difformità documentali, ma noi aspettiamo di avere dei riscontri precisi, per dimostrare che è tutto a posto». Qualche giorno fa Giovanni De Marzo, amministratore unico dell'Italcave, rispondeva così alla decisione della Regione Puglia di bloccare l'arrivo, nelle discariche della provincia fonica, di rifiuti col codice 19.12.12. Un «tutto a posto» che, a quanto pare, non ha convinto l'assessore all'ambiente Lorenzo Nicastro, che ha successivamente disposto la sospensione dell'attività di discarica per l'Italcave. E questo, in seguito al rifiuto dei gestori, «di adempiere alle richieste formulate con la diffida dello scorso 23 settembre, relative alle indagini analitiche volte alla verifica delle condizioni previste dalla normativa vigente che prevede il divieto di conferimento in discarica di rifiuti contenenti diossine, furani, pcb e pop (inquinanti organici persistenti)». Ma anche riguardo a quest'ultima drastica decisione dell'assessore Nicastro, Giovanni De Marzo precisa: «Non è assolutamente vero che noi non abbiamo adempiuto a quanto disposto dalla Regione. Abbiamo infatti comunicato che, pur contestando il contenuto della diffida, noi ci saremmo immediatamente attivati con gli adempimenti necessari, che abbiamo infatti iniziato e che stiamo proseguendo. Probabilmente, però, ci siamo espressi male e ciò che è passato come messaggio è stato solo la contestazione della diffida in questione. È quindi ovvio che, dimostrata la nostra correttezza, procederemo con una richiesta di risarcimento danni».

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