Epidemia, il pm formalizza le richieste
NAPOLI. Nei mesi caldi dell'emergenza rifiuti, che si può racchiudere tra il 1 novembre del 2007 e metà gennaio 2008, le farmacie brulicavano di persone che chiedevano medicinali per infezioni gastrointestinali e dermatiti. L'impennata non trovò riscontri, per esempio, a Salemo, città pulita. I rifiuti abbandonati in strada, amministratori che, secondo gli inquirenti, non fecero nulla. Gli avvisi di chiusura indagini emessi il 9 aprile scorso dal pm Francesco Curcio, vistati anche dall'aggiunto Francesco Greco e dal procuratore Lepore, furono recapitati dai carabinieri del Comando provinciale. Ieri la Procura ha formalizzato durante l'udienza preliminare la richiesta di rinvio a giudizio per venti persone, nei confronti di altrettanti sindaci, commissari e pubblici funzionari accusati di epidemia colposa. Tra loro ci sono l'ex govematore della Campania, Antonio Bassolino, l'ex sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo, e l'ex prefetto del capoluogo, Alessandro Pansa. Le accuse della Procura si basano sulla relazione di tre periti (un medico legale e due epidemiologi) che hanno rilevato, in quel periodo, un notevole aumento, in alcuni Comuni della provincia di Napoli, di malattie gastrointestinali e cutanee. Nonostante le montagne di sacchetti in strada non avrebbero preso precauzioni adeguate per salvaguardare la salute dei cittadini. Il pm denotò l'assenza di «qualsiasi presidio sanitario, anche il più elementare, a tutela della salute dei cittadini da loro amministrati». «I sindaci, in particolare, avrebbero omesso di adottare - sostiene l'accusa - ordinanze urgenti a tutela della salute pubblica, quali la requisizione di aree per lo spostamento, il ricovero ed il deposito provvisorio dei rifiuti accumulati nelle strade urbane di maggiore percorrenza in zone a minore densità abitativa e a minore densità di istituto scolastici ed ospedalieri». Nel mirino, inizialmente, c'erano 36 persone. Sedici sono usciti dall'inchiesta: trasferirono i rifiuti in siti di stoccaggio temporaneo o sparsero calce viva sui cumuli. L'udienza proseguirà il 24 ottobre davanti al gup Paola Piccirillo.