Le priorità «Indispensabile aumentare la raccolta differenziata a Napoli e provincia Troppe polemiche tra le istituzioni»

II monito E Bruxelles avverte: vogliamo un piano serio e definitivo

La Commissione Ue resta scettica sulla strategia per uscire dalla crisi: tempi incerti per i nuovi impianti
5 ottobre 2011 - Davide Carretta
Fonte: Il Mattino

BRUXELLES. Una settimana dopo la messa in mora, dentro la Commissione prevale lo scetticismo sul piano rifiuti per la Campania che l'Italia deve presentare entro fine novembre per evitare una nuova causa davanti alla Corte europea di giustizia e il rischio di multe multimilionarie. Ufficialmente a Bruxelles le bocche sono cucite. I portavoce si attengono al comunicato ufficiale di giovedì scorso, quando il commissario all'Ambiente, Janez Potocnik, ha inviato la lettera di messa in mora: «Nonostante qualche miglioramento, la regione Campania manca ancora di una rete adeguata di impianti di gestione dei rifiuti».
Ma c'è un passaggio del comunicato che i funzionari della Commissione consigliano di leggere ai fini della risposta: «Tra gennaio e giugno 2011 le autorità italiane hanno sottomesso diverse proposte di piani perla gestione dei rifiuti». L'analisi fatta dai tecnici di Bruxelles «evidenzia che una grande maggioranza degli impianti previsti sono lungi dall'essere costruiti e che il calendario spesso è troppo vago». In altre parole, alla Commissione non basterà un piano qualsiasi,  preparato in fretta e furia per rispettare la scadenza dei due mesi. I tempi delle promesse e delle soluzioni miracolose sono finiti. Per la Commissione, i termovalorizzatori non sono la panacea: «E' indispensabile aumentare la raccolta differenziata a Napoli e provincia», dice una fonte comunitaria. Poi, i tempi previsti per la costruzione dei nuovi termovalorizzatori sono ritenuti troppo ottimistici, visto che per Acerra ci sono voluti più di cinque anni. Anche l'ipotesi di incenerire le 6 milioni di ecoballe, rilanciata ieri dal presidente della Provincia Luigi Cesaro, è considerata pericolosa. Infine, poco importa dove e quanti saranno i nuovi termovalorizzatori: la Campania deve indicare date precise e realistiche per la loro costruzione e il pieno rispetto delle direttive europee in materia ambientale per il loro funzionamento.
I negoziati, le polemiche e i rinvii seguiti all'apertura della procedura di infrazione nel 2007 e alla prima condanna della Corte di giustizia nel 2010, sono all'origine della sfiducia della Commissione. Visto da Bruxelles, lo spettacolo degli scontri tra Comune, Provincia e Regione non aiuta. La risposta alla lettera di messa in mora deve arrivare entro fine novembre. Poi i tecnici studieranno tutti i dettagli. Bruxelles questa volta «esige un piano serio e definitivo», dice la fonte comunitaria. Altrimenti il commissario Potocnik chiederà il deferimento alla Corte.

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