«Viene licenziato per aver svelato gli stipendi d'oro»

Napoli Servizi, l'accusa di due consiglieri La società: Ritorsione? No, gravi violazioni
5 ottobre 2011 - Luigi Roano, Ciro Pellegrino
Fonte: Il Mattino

Un dipendente di Napoli Servizi licenziato «per aver contribuito a far conoscere all'Amministrazione comunale gli aumenti di stipendio nella società». La notizia emerge all'inizio di un Consiglio comunale chiamato ad approvare la mano-vracorrettiva del bilancio, licenziata dopo poche ore di discussione. A denunciare l'accaduto, in Aula, due consiglieri comunali, entrambi della maggioranza che sostiene la giunta di Luigi de Magistris: Elpidio Capasso (Italia dei Valori), presidente della commissione Bilancio e Sandro Fucito, capogruppo di Federazione delle Sinistre.
Di cosa si tratti lo racconta Capasso: «Tutto inizia quando "Il Mattino" pubblica la notizia dei dirigenti di Napoli Servizi beneficiari dei superminimi». Si tratta dei 13 dipendenti della spa per i quali, circa 8 mesi fa, l'amministrazione allora guidata da Rosa Russo Iervolino, dispose aumenti di stipendio (fino a 5mila euro al mese) caricati alla voce dei "super-minimi", ovvero sulla parte extracontrattuale della retribuzione, concordata tra azienda e lavoratore. Sulla spa la giunta ha già da tempo acceso i riflettori, bloccando l'affidamento di un servizio di vigilantes privati e respingendo al mittente debiti fuori bilancio per svariati milioni d'euro.
«Subito dopo in azienda - racconta ancora il consigliere comunale - vengono individuate 2-3 persone che avrebbero potuto comunicare all'esterno i dati delle retribuzioni. E poi viene individuato questo ragazzo. Gli vengono formalizzate delle contestazioni alle quali risponde puntualmente».
A quanto si apprende da fonti interne, le contestazioni disciplinari riguarderebbero la comunicazione all'esterno, 'attraverso computer aziendali, di dati privati riguardanti i dipendenti della società. L'epilogo, qualche giorno fa: il giovane, laureato e impiegato nell'ufficio di uno dei dirigenti della multi-servizi, va al lavoro ma gli viene ritirato il badge e comunicato il licenziamento. «Evidentemente - afferma il presidente della commissione Bilancio - è ritenuto reo di aver contribuito a far conoscere all'amministrazione comunale sprechi ed aumenti di stipendi in maniera sproporzionata ai danni della stessa azienda e dell'intera collettività».
Dalla Napoli Servizi, società guidata da Gabriele Acquaviva (presidente) e Ferdinando Balzamo (direttore generale) arriva una replica che conferma il licenziamento ma fornisce una versione di tutt'altro tono: «E del tutto improprio l'accostamento del provvedimento al presunto caso degli stipendi; accostamento anzi che potrebbe solo nuocere ancora di più all'ex dipendente stesso. Il provvedimento disciplinare è stato assunto per gravissime violazio della legge e del contratto collettivo di lavoro, seguendo scrupolosamen le regole previste da procedura ed assicurando tutti i diritti previsti al lavoratore. Sul caso, ove mai si renda necessario, si pronuncerà la magistratura competente - conclude la nota del management - la sola in grado d'intervenire sull'argomento».
Della questione è stato investito ora anche l'assessore alle partecipate Riccardo Realfonzo che ha acquisito tutti gli atti; per oggi è previsto un presidio del sindacato SII al Centro direzionale, lì dove ha sede dell'azienda. Che qualcosa sia destinato a cambiare entro fine settimana ai vertici dell'azienda comunale lo preconizzano le parole del sindaco de Magistris, molto duro sulla vicenda dei debiti di Napoli Servizi non riconosciuti dall'amministrazione: «La prassi dei debiti fuori bilancio non ci appartiene. Noi siamo la giunta della legalità e della trasparenza verifichiamo con rigore quali siano i debiti fuori bilancio fondati e quelli che non lo sono».

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