GLI OPERATORI: MA GLI ABITANTI SONO ENTUSIASTI

Nelle "piazze" della droga la gente non apre all'Asia

27 settembre 2011 - Anita Caiazzo
Fonte: Roma

NAPOLI. Riparte da Scampia il programma della raccolta differenziata. In uno dei quartieri più difficili di Napoli, ieri, due squadre dell'Asia (nella foto), hanno consegnato porta a porta il kit per la raccolta differenziata. Alle tre del pomeriggio, operatori e collaboratori con il compito di informare i cittadini, hanno consegnato a parte degli inquilini della lunga via Attilio Micheluzzi, tutto l'occorrente per iniziare effettivamente la raccolta. Due le sensazioni che hanno accompagnato la consegna del kit. Da una parte una chiara e ostentata felicità, perché finalmente i cittadini sentono di poter fare qualcosa di concreto per prendere parte alla risoluzione di un problema-quello della spazzatura- che ha sporcato non solo le vie di Napoli ma l'intera immagine della città e dei suoi abitanti. « Sono contentissima - dice un'inquilina di uno dei palazzi di via Micheluzzi - finalmente possiamo fare qualcosa per cercare di migliorare questa città».«Certo non basta solo questo - dice un altro inquilino - ma tutto quello che si può fare è fare la raccolta e farla bene, il resto tocca alla politica». È proprio sul "far bene" la raccolta che si concentra invece l'altra sensazione, quella di sfiducia, che porta a credere a molti, che poi tutto finisca nell'indifferenziata. «La mia paura - afferma un passante - è che tutto poi possa finire nel non riciclabile e così siamo sempre punto ed a capo». Un operatore dell'Asia ha voluto spiegare perché, spesso la gente crede che tutto finisca nello stesso calderone: «Alcune volte è capitato, che quando raccogliamo la carta vediamo che nel bidone corretto hanno gettato anche l'organico o il materiale non riciclabile, e quindi siamo costretti a prelevare il bidone sporco e depositarlo nel non riciclabile, pertanto chi vede questo, può pensare che facciamo un miscuglio di tutto, ma non è così». Se comunque, il sentimento di felicità predomina tra gli abitanti del quartiere, corali nell'esprimere soddisfazione per qualcosa che li rende finalmente attivi, dall'altra parte, durante la consegna dei kit gli operatori hanno conosciuto anche la paura e la diffidenza di chi vive a Scampia. «Alcune persone non ci aprivano le porte - dice una delle operatrici - quando abbiamo bussato alla porta, abbiamo sentito il rumore dei passi e di chi guarda nello spioncino per vedere chi è, e nonostante indossiamo la divisa dell'Asia, non ci hanno aperto, perché non eravamo facce conosciute». Paura per chi non si conosce, anche per chi indossa una divisa, perché dietro potrebbe nascondersi qualcun altro o qualcos'altro. Un fatto che sconforta non poco.

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