Navi in Olanda, Caldoro attacca: «Non c'è da essere orgogliosi»
Sui rifiuti in Olanda non si placa la polemica. Ieri l'ennesimo botta e risposta a distanza tra Regione e Comune. E questo anche se per il momento le navi sembrano ancora ben lontane dall'essere pronte a salpare visto che agli uffici regionali non è ancora arrivata la necessaria documentazione. Inviare i rifiuti all'estero, ha detto il governatore Caldoro, «non può essere elemento d'orgoglio, anzi, dobbiamo chiedere scusa ai Paesi che ricevono il conferimento, comunque pagato, dei nostri rifiuti. Può essere solo una cosa transitoria perché è una procedura costosa e i nostri cittadini pagano di più. Non dobbiamo essere orgogliosi di trasferire, invece di cultura, i rifiuti, non una cosa positiva». Caldoro ha poi ricordato che per il passato, anche Ber-tolaso «ha portato i rifiuti in Germania sui treni» e se oggi si ricorre al trasferimento fuori dall'Italia è perché «c'è la necessità di superare la fase di emergenza e uno degli strumenti è trovare impianti che accolgano i nostri rifiuti». L'immondizia diretta in Olanda «finirà in impianti di termovalorizzazio-ne», segnale che questo tipo di impianto serve. La Campania, ha ribadito, deve dotarsi di «un sistema di rifiuti come lo hanno tutti, fatto di discariche, impianti intermedi e termovalorizzatore. Alternative non ce ne sono». Un messaggio diretto al Comune di Napoli, che si oppone alla reali77azione dell'impianto di Napoli est, ma anche alla Provincia che segna il passo sulla procedura per l'utilizzazione delle cave per ospitare rifiuti stabilizzati. E, infatti, i due interlocutori hanno risposto a stretto giro. Il vicesindaco Tommaso Sodano esordisce spiegando: «Rifiutiamo la polemica preferendo lavorare nell'interesse della città». Ma subito dopo sottolinea: «Corre l'obbligo di una precisazione: l'amministrazione comunale ha sempre sottolineato che la strada dei rifiuti all'estero è una soluzione transitoria per poter realizzare, con tutte le difficoltà che pv e si incontrano, l'estensione della raccolta differenziata porta a porta, la quale net.cssita di una città pulita dai rifiuti per poter partire». Il vicesindaco ricorda poi che costa meno portare i rifiuti fuori dai confini nazionali piuttosto che destinarli agli impianti provinciali. I costi complessivi dell'operazione, però, non sono ancora stati resi noti. Non tarda a replicare nemmeno Cesaro che in un comunicato sottolinea di essere in attesa di risposte da parte della Regione: «Per quanto riguarda l'impiantistica e le cave, confermo che la nostra attività non si è mai fermata. Anzi, abbiamo già presentato in Regione diversi progetti per la realizzazione di opere necessarie all'attivazione di impianti di discarica, come nel caso di Paenzano 1 e 2. Analoga cosa è stata fatta anche per alcuni impianti per il trattamento del percolato. Siamo quindi in attesa dei dovuti adempimenti burocratici, che una volta espletati ci consentiranno di operare fattivamente, nell'assoluto spirito di collaborazione». Non solo: il presidente della Provincia sottolinea che se non andranno avanti le gare per creare linee di stabilizzazione, una volta realizzati i lavori nelle cave già individuate non ci sarà il materiale per riempirle. Secondo l'assessore regionale Giovanni Romano le risposte arriveranno presto: «Alla Provincia - ricorda - sono state chieste integrazioni nella documentazione arrivata per la risagomatura dei siti di Paenzano. Questa è arrivata e il via ci sarà appena gli uffici finiranno di esaminarle». Polemiche a parte, la situazione complessiva sembra segnare il passo: è ormai dall'inizio dell'estate che, al netto della distribuzione dei bidoncini per la differenziata a Scampia, non si muove una foglia. O meglio un sacchetto.