Il costo totale dell'operazione è di 160 milioni di euro Ventiquattro mesi per realizzare gli impianti

Piattaforma sul mare a zero emissioni tratterà 130mila tonnellate all'anno

I tecnici: il combustibile prodotto sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di 4mila famiglie
27 settembre 2011 - Valerio luliano
Fonte: Il Mattino

Due piattaforme galleggianti per smaltire i rifiuti di Napoli e della Campania. Gli impianti saranno realizzati a Castellammare a partire dal 2012. E un' idea del gruppo Fincantieri, illustrata ieri presso la Facoltà di Economia della Federico II. Il progetto prevede lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e la successiva trasformazione in energia elettrica. «Sulla nave entra spazzatura ed esce energia», la sintesi dei tecnici della Cetena, il centro studi della Fincantieri, che ha avuto l'incarico di elaborare l'idea. «Il progetto comprende due fasi - ha annunciato l'amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono -. Nella prima, già in sperimentazione, i rifiuti solidi urbani saranno indirizzati su una piattaforma galleggiante capace di trattare circa 130.000 tonnellate l'anno. Sulla piattaforma ci sarà un impianto che trasformerà i rifiuti in cdr di alta qualità, nella misura di circa 65.000 tonnellate annue. Si tratta di un impianto chiuso, senza emissione di sostanze nocive e odori». Nella seconda fase del progetto, su un'altra piattaforma, si verificherà il trattamento del cdr prodotto dalla prima, con l'immissione nella rete nazionale di circa 65 gwh annui di energia. «Una quota capace di soddisfare il fabbisogno energetico di oltre 4.000 famiglie ogni anno», la stima dei tecnici della Fincantieri. La trasformazione in energia si verificherà grazie a una torcia al plasma, una tecnologia innovativa sperimentata anche dai ricercatori del Cira. Centosessanta milioni il costo dell'intero progetto, 24 mesi i tempi previsti per la realizzazione. Numerosi i vantaggi dell'operazione rispetto agli inceneritori, secondo la Fincantieri. La tecnologia utilizzata non determinerà emissioni nocive, a differenza dei termovalorizzatori, le cui ceneri di fondo devono essere smaltite in discariche per rifiuti pericolosi. Inoltre, il progetto prevede la trasformazione dei metalli inquinanti che giacciono negli rsu in scorie inerti da riutilizzare nell'edilizia. «Gli alti rendimenti energetici assicurano un ritorno economico che gli inceneritori non garantiscono», hanno sostenuto ancora gli ingegneri della Cetena. Anche i tempi di realizzazione risultano dimezzati rispetto agli inceneritori, che presuppongono anche costi alti a causa di imprevisti frequenti, come la bonifica dei terreni. Le due piattaforme - rispettivamente di 30 metri per 95 e 36 metri per 92 - saranno attraccate in porti dismessi o abbandonati e occuperanno circa 70 metri di banchina. «Un progetto che non elimina completamente il problema dei rifiuti, ma può contribuire fortemente alla sua risoluzione e ha il grande merito di far respirare Castellammare», ha dichiarato il sottosegretario all'Economia Bruno Cesario.

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