La discarica? Meglio a mare, su piattaforme galleggianti
Spostare sul mare il trattamento dei rifiuti solidi urbani, costruendo impianti galleggianti da realizzare nello stabilimento di Castellammare di Stabia. Questo è "Plasmare", il progetto presentato ieri a Napoli da Cetena, il centro di ricerca navale di Fincantieri: prevede la costruzione di una chiatta con a bordo un impianto per la produzione di cdr (ovvero il combustibile derivato dai rifiuti), mentre una seconda chiatta - ancora in fase sperimentale - trasformerebbe il prodotto del cdr in energia attraverso un processo di gassificazione con la tecnologia al plasma. L'idea realizzata dai tecnici di Finmeccanica eviterebbe anche i problemi relativi alle proteste delle popolazioni vici-nead eventuali impianti di smaltimento, visto che il cdr sarebbe in mare aperto. «Il progetto - ha spiegato l'amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Bono - prevede una linea di produttività molto importante per i cantieri navali come pure per la collettività, facendo risparmiare soldi agli enti locali su un problema di difficile soluzione come quello dello smaltimento dei rifiuti». La realizzazione della chiatta cdr - secondo Bono - «potrebbe partire anche subito» e prevede un investimento di 60 milioni di euro per l'impianto mobile. Che avrebbe un minimo di 20 anni di vita utile e tratterebbe 130.000 tonnellate di rifiuti l'anno, producendo ogni 12 mesi 65.000 tonnellate di cdr ad un costo di 150 euro a tonnellata. Il progetto "Plasmare" piace anche alla Regione. Anzi - anticipa il Governatore Stefano Caldoro - è stato «esaminato a fondo ed inserito nel piano regionale dei rifiuti». L'idea degli impianti in mare rappresenta «un piccolo ma significativo tassello che contribuisce a risolvere il problema dei rifiuti. È chiaro che c'è la presenza fondamentale del capitale privato, ma si tratta di una risposta sull'impiantistica le cui scelte vengono fatte a livello regionale. Intanto io continuo a sollecitare tutti gli attori affmchè diano subito risposte per quanto riguarda invece l'impiantistica primaria, che significa soprattutto aprire le cave e gli spazi di discarica che oggi sono necessari». Più tardi, durante una diretta web con i cittadini, Caldoro ha anche ribadito altri concetti sul tema dei rifiuti: «Esportare rifiuti all'estero non può essere elemento d'orgoglio e può essere soltanto una cosa transitoria, perchè è una procedura costosa ed i nostri cittadini pagano di più. Casomai dovremmo esportare cultura. Anche l'immondizia diretta in Olanda e cdhe partirà presto dalla città di napoli «fmirà in impianti di termovalorizzazione». Segno che questo tipo di impianto serve. La Campania, ha ribadito il Governatore, deve dotarsi di «un sistema di rifiuti come lo hanno tutti: fatto-di discariche, impianti intermedi e termovalorizzatore. Alternative non ce ne sono».