La commessa rappresenterebbe una boccata d'ossigeno per lo stabilimento stabiese

A Castellammare la realizzazione delle piattaforme

27 settembre 2011 - IL
Fonte: Cronache di Napoli

NAPOLI - Smaltimento dei rifiuti, Cetena, il centro di ricerca navale di Fincantieri ha presentato, ieri, il progetto Plasmare' ossia la realizzazione di un impianto navalizzato per lo smaltimento dei rifiuti. L'idea base è quella di spostare sul mare il trattamento dei rifiuti solidi urbani, costruendo impianti galleggianti, due piattaforme, da realizzare nello stabilimento di Castellammare di Stabia. Il progetto prevede la costruzione di una chiatta con a bordo un impianto per la produzione di combustibile derivante dai rifiuti, mentre una seconda chiatta, che è ancora in fase sperimentale, trasformerebbe il prodotto del combustibile derivante dai rifiuti in energia attraverso un processo di gassificazione con la tecnologia al plasma. Questo porterebbe anche al superamento della filosofia not in my backyard, non nel mio giardino, che finora ha portato diversi problemi relativi alle proteste delle popolazioni vicine ad eventuali impianti, visto che il combustibile derivante dai rifiuti sarebbe in mare aperto. La realizzazione della prima chiatta potrebbe, secondo l'amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Bono partire anche subito. "II progetto - ha spiegato - prevede una linea di produttività molto importante per i cantieri navali come pure per la collettività, facendo risparmiare soldi agli enti locali su un problema difficile come quello dello smaltimento dei rifiuti. La prima piattaforma potrebbe partire anche subito e prevede un investimento di 60 milioni di euro per l'impianto mobile che avrebbe un minimo di 20 anni di vita utile e tratterebbe 130.000 tonnellate di rifiuti l'anno, producendo 65.000 tonnellate di combustibile derivante dai rifiuti l'anno ad un costo di 150 euro a tonnellata - ha concluso Bono - La seconda piattaforma, la cui progettazione è ancora irfase di sperimentazione sarebbe in grado di trattare circa 6Smila tonnellate di combustibile derivante dai rifiuti all 'anno, immettendo nella rete nazionale circa 65 gwh di energia elettrica all'anno. Si tratterebbe di un impianto continuo, chiuso e controllato senza emissione di sostanze o di odori.

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