Faccia a faccia dopo le tensioni con i dipietristi alla vigilia delle elezioni regionali

De Magistris-De Luca, patto dei sindaci

Incontro a Salerno, Pasquino fa il mediatore: "Strategia comunesui rifiuti"
27 settembre 2011 - Roberto Fuccillo
Fonte: Repubblica Napoli

FISCIANO — Prologo: febbraio 2010, Di Pietro invita Enzo De Luca al congresso Idv. Il sindaco di Salerno è candidato alla Regione, ma ci sono alcuni guai giudiziari di mezzo. De Luca parla al congresso e domai dubbi dell'Idv, non quelli di Luigi de Magistris, che si esprime ancora contro l'appoggio al candidato presidente. Un anno e mezzo dopo De Luca può dire: «Sono cose del passato». De Magistris è a due passi, hanno visitato insieme l'universitàdi Fisciano, si sono parlati. «Ci sono ora tante cose concrete da affrontare — aggiunge De Luca, di nuovo nei panni di sindaco di Salerno — emergenze nazionali che nascondono profonde incognite». Quanto a de Magistris, «sta facendo un tentativo, che apprezzo, di rompere le paludi del vecchio trasversalismo». Il collega sindaco di Napoli ricambia: «Condivido il ragionamento di De Luca sui fondi che restano bloccati perle politiche urbane». La crisi incombe, il meridione annaspa, loro sono personaggi estremamente popolari nelle rispettive realtà. Le diffidenze spariscono, e i due si ritrovano sul ponte di comando di unanave rompighiaccio, dove il ghiaccio è nelle incrostazioni politiche e burocratiche dello Stato, e il rostro a prua è nella forza dei Comuni, che si propongono con una via autonoma alla crescita. Anche se ieri la giunta napoletanahadovutotagliare circa30 milioni fra i vari assessorati per coprire debiti fuori bilancio emersi in sede di variazione di bilancio. Amettereassiemei due sindaci ci pensa Raimondo Pasquino, baricentro di questa nuova alleanza. A Salerno dirige l'università, a Napoli guida il consiglio comunale: un mediatore perfetto per organizzare nel suo ateneo di Fisciano un convegno sulle «nuove dimensioni strategiche dell'area vasta», che sa anche di prima iniziativa delle amministrazioni di centrosinistra verso la nuova Regione del post-Caldoro. Non a caso c'è anche il sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, che chiede «una sinergiadi tutti i cinque territori campani». Intanto De Luca dice di aver trovato una intesa con de Magistris persino sui rifiuti: «Potremmo puntare a iniziative insieme, su temi come il termovalorizzatore e i poteri autonomi dei Comuni, il loro diritto-dovere di decidere». Il ragionamento di De Luca è chiaro: se de Magistris fa quello che ha annunciato e la differenziata, anche su scala regionale, vola verso il 60 per cento, c'è tutto il terreno per rinunciare ai termovalorizzatori. Così, per via pragmatica, De Luca approda alla sponda degli anti-inceneritori. Mentre volta infastiditole spalle allanotiziadi una richiesta di rinvio a giudizio per un incarico da 15 milaeuro a un suo collaboratore quando era lui commissario per l'impianto salernitano. Di ben altre cifre si discute qui a Fisciano. Ad esempio i «35 miliardi di Fas rapinati al Sud, praticamente il lavoro per una intera generazione di giovani meridionali». De Luca chiede mano libera sui fondi europei. «Hai ragione—gli dice de Magistris—io ho già chiesto che il Comune siariconosciuto organo direttamente attuatore e beneficiario dei fondi comunitari. Così la Regione non ha più il problema del patto di stabilità». De Luca ne conviene: «E un altro punto su cui ci troviamo d'accordo». Il messaggio, in fondo è chiaro: «Dateci i poteri che ci pensiamo noi». Se venti anni fa i sindaci sfiorirono come cacicchi, ora qualcuno potrebbe cominciare a chiedersi se non sia il caso di stare «attenti a quei due».

Powered by PhPeace 2.6.4