Dibattito all'ateneo di Fisciano dopo le polemiche II primo cittadino di Salerno: «Acqua passata.. La replica: "Guardiamo oltre i partiti»

De Magistris-De Luca, patto sui fondi Ue

Scoppia la pace tra i due sindaci «Costruiamo la rete tra i municipi ora stop allo scippo di risorse»
27 settembre 2011 - Gianni Colucci
Fonte: Il Mattino

FISCIANO. Scoppia la pace tra il sindaco di Salerno e quello di Napoli. Va in scena al meeting organizzato dal rettore Raimondo Pasquino (che tra l'altro è il presidente del consiglio comunale di Napoli) al campus universitario di Fisciano. Quando si tratta di discutere di strategie dello sviluppo i due, acerrimi nemici per anni, si trovano miracolosamente d'accordo. «Acqua passata, anche lui ora potrà capire le esperienze reali e la vera portata dei problemi. Di questa esperienza farà tesoro anche lui» dice De Luca. E De Magistris spiega: «Il rafforzamento dei municipi è la parola d'ordine. A Napoli e Salerno si esce dai contenitori dei partiti che non assorbono la voglia di politica che c'è nel Paese. Si tratta di contatti importanti, qui. Ma non parliamo di un partito dei sindaci, ma di una "rete dei municipi"; così come negli anni Novanta con Orlando e Bassolino, oggi c'è ancora qualcosa in più: se lavoriamo bene l'indignazione non si trasforma in rabbia ma in energia positiva dei cittadini. Speriamo che a livello nazionale si sappia cogliere tutto questo». Sull'idea che «l'Italia dei comuni» può mettere in moto l'economia italiana, i due trovano un'intesa. Entrambi parlano di intese e integrazioni, a cominciare dalla convivenza dei sistemi portuali e aeroportuali, alla crocieristica e alla metropolitana regionale. I due concordano che solo l'esperienza dei fondi Ue contrattati direttamente con Bruxelles si è rivelata positiva, oggi la Regione non spende i fondi disponibili per non sforare il patto di stabilità investendo la quota parte di cofinanziamento che le spetta. E i soldi torneranno indietro. Intesa anche sulla legge che ha affidato alle province il ciclo dei rifiuti: entrambi la ritengono sbagliata. Anzi il sindaco di Salerno conferma: «Se arriviamo al69% di differenziata in Campania non servono altri impianti. Rinuncio al termovalorizzatore a Salerno». Si apre una nuova fase. C'è un asse Salerno-Napoli che si rinsalda. E De Magistris aggiunge: «Se il Mezzogiorno riparte dipende da Napoli e dalla capacità di connessione tra i vari municipi: Napoli, Salerno, Reggio Calabria, Palermo. Ora bisogna esprimere una classe dirigente di un paese unito nelle diversità: eccellenze ci sono, come lo è il campus universitario di Salerno, ora dobbiamo unire tutte le altre eccellenze del sud». Non campanilismo ma solo sfida dell'ordinarietà. Napoli può ancora crescere e svilupparsi nell'ambito di un ordinata crescita prevista dal piano regolatore: l'edilizia sociale e pubblica è la direzione privilegiata. Ma subito vanno affrontate le emergenze a cominciare da quella occupazionale, come ha ribadito il sindaco di Avellino Giuseppe Ga-lasso: «Il caso Iribus ci farà perdere duemila posti, ma ne abbiamo già persi in Irpinia già diecimila in questi anni». Tutti d'accordo che il federalismo fiscale (a Napoli ha imposto 220 milioni di tagli) richiede un'intesa tra amministratori locali del sud. «Il governo fa tagli drammatici. Abbiamo perso 35 miliardi di euro di fondi Fas dirottati al Nord», fa eco De Luca. «Uno dei temi fondamentali resta quello dell'unità degli amministratori meridionali rispetto al continuo scippo di risorse che assume dimensioni incredibili: sono proprio i Comuni l'unica possibilità di attivare un processo virtuoso di competitività dei territori». Quindi l'intesa su un caso concreto: «Sulla stessa risoluzione del. problema rifiuti in Campania esistono convergenze con Napoli, rispetto, per esempio, alla realizzazione dei termovalorizzatori: non si può decidere dove allocarli senza il consenso dei Comuni, questo è un punto non discutibile». L'accordo Feeling anche sui rifiuti «Sugli impianti decidono i Comuni»

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