Termovalorizzatore tutti i dubbi del Comune

Il decreto sui rifiuti prevede la scelta del sito entro i prossimi 20 giorni Finora nessuna riunione
3 giugno 2008 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Sono passati dieci giorni dalla pubblicazione del decreto sui rifiuti in Gazzetta ufficiale, ma sull’individuazione del sito del termovalorizzatore di Napoli ancora non ci sono certezze. Anzi, la sensazione è che a Palazzo San Giacomo le idee siano poco chiare. «Stiamo lavorando all’individuazione - racconta l’assessore competente Gennaro Mola - l’ufficio urbanistico sta mettendo a punto una serie di location però ancora non c’è stata una riunione operativa. Comunque mi sento di tranquillizzare tutti a cominciare dal sottosegretario Guido Bertolaso. Ce la faremo entro i trenta giorni che ci sono stati concessi». Sostanzialmente un terzo del tempo già è volato via, il termine fissato dal capo della protezione civile scade il 23 giugno. Per quella data il sindaco Iervolino vorrebbe indicare il sito, altrimenti ci penserà Bertolaso. Si tratterebbe di un altro commissariamento che il primo cittadino non intende subire. Nella nebbia che avvolge il Comune sull’argomento due sono le ipotesi più accreditate: la zona est e quella nord. Caldissimo il primo fronte. Si tratta con i petrolieri della Q8 che hanno molte riserve sulla questione, i petrolieri stanno per presentare un piano urbanistico attuativo alla società Napoli orientale, investimenti multimiliardari a loro spese, (hanno l’obbligo di bonificare l’area) e stanno puntando su insediamenti urbani concernenti industrie piccole e a basso impatto ambientale ed edilizia residenziale. Un contesto nel quale guasterebbe l’installazione di un termovalorizzatore. Il condizionale è d’obbligo. Perché la Q8 ha mezzi e know how per rivedere in corso d’opera il progetto e adattarlo alle esigenze e magari utilizzare il business dei rifiuti per rientarre dalle spese. Sempre a est il Comune - dovesse saltare la trattativa con i petrolieri - ha in serbo un altro sito già individuato meno di due anni fa, proprio con Bertolaso commissario all’emergenza, quale sito di stoccaggio per le ecoballe. Si tratta dell’area che confina con Poggioreale, a valle dei depositi petroliferi. Un terreno che dovrebbe essere già di proprietà del Comune che ben si adatterebbe alle esigenze di un termovalorizzatore di ultima generazione. A nord la zona sotto osservazione si trova nel quartiere di San Pietro a Patierno, non molto lontana dall’aeroporto di Capodichino. Ci sono aree libere e capannoni inutilizzati, volumetrie, in buona sostanza, pronte all’uso. Anzi, da un punto di vista urbanistico questa sarebbe la soluzione più felice. Se ne saprà di più solamente quando ci sarà chiarezza su altre due questioni. la prima è che nel decreto legge non è specificato che capacità deve avere il termovalorizzatore. Perché un conto è un impianto capace di gestire 1500 tonnellate al giorno, altro è se serve un inceneritore di capacità più ridotte. La seconda questione è direttamente collegata alla questione della discarica. Se sarà davvero Chiaiano difficilmente nell’area nord si attrezzeranno impianti per il trattamento dei rifiuti. la partita è aperta ma deve essere chiusa nelle prossime tre settimane. Contestualmente Bertolaso sta lavorando per sbloccare l’annosa questione dell’inceneritore di Acerra. Il capo della protezione civile ha dichiarato di avere già un cronoprogramma per la ripresa dei lavori, ma non intende svelarlo per paura che venga bloccato. Parole dette prima che la bufera giudiziaria investisse il commissariato per l’emergenza. Staranno ancora così le cose? Anche in questo caso la soluzione del rebus è vicina, un paio di settimane al massimo e ci sarà chiarezza.

 

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