Davideco, faccia a faccia in Procura
L'inchiesta sull'assalto ai mezzi dell'Asia è tutt'altro che chiusa. La Procura è vicina ad una svolta e per questo questa mattina ci sarà in Procura un importante faccia a faccia tra Salvatore Fiorito, responsabile della Davideco, già in carcere, e Girolamo Scuteri, braccio destro di Giovanni Faggiano, quest'ultimo molto vicino ai Cigliano e ad Enerambiente. «Dovevamo prendere queste persone a lavorare, se no altrimenti non avevamo il lavoro»: Salvatore Fiorito, responsabile della Davideco cui la società Enerambiente aveva affidato illegalmente in subappalto la raccolta dei rifiuti in alcune zone della città, ha rivelato i retroscena dell'accordo per il quale sono stati arrestati l'ex amministratore delegato, Giovanni Faggiano, e l'ex direttore operativo, Corrado Cigliano. Fiorito era stato a sua volta arrestato in gennaio per il danneggiamento degli automezzi della Enerambiente e gli investigatori avevano sventato il tentativo di corrompere la moglie per farlo tacere. I nomi delle persone da assumere per ottenere i subappalti venivano forniti alla cooperativa Davideco da Corrado Cigliano via mail, alcune della quali, stampate da Fiorito, sono state consegnate ai pm. «Il Fiorito - scrive il giudice per le indagini preliminari, Isabella Iaselli, nell'ordinanza di custodia - ha ripetuto quanto aveva già detto, dando concretezza alle sue dichiarazioni e spiegando il contenuto degli elenchi, ove accanto ad ogni nominativo vi era l'indicazione del lotto dove doveva essere impiegato, la qualifica ed infine la persona da cui proveniva la raccomandazione». 'ha gli sponsor «ritroviamo i nomi di alcuni coordinatori Enerambiente, di un sindacalista nonchè di dipendenti Asia, oltre che di una serie di dipendenti Enerambiente... Cigliano gli disse che si cercava di accontentare i dipendenti Enerambiente ma non gli spiegò per quale motivo vi fossero anche soggetti sponsorizzati da dipendenti Asia». Inoltre, quando fu stipulata la prima convenzione tra Enerambiente e Davideco, alla cooperativa fu chiesta l'assunzione fittizia di dieci persone che ovviamente non avrebbero lavorato: era il modo, ricostruisce il gip nell'ordinanza di custodia cautelare, di «dare una somma di denaro all'avvocato Faggiano». Fiorito, scrive il gip, «si rifiutò di effettuare assunzioni fittizie e propose di consegnare direttamente somme di denaro, ritenendo più opportuno trovare una strada diversa per recuperare il denaro da consegnare... In base ad un accordo verbale si parti da una somma di euro 10.000 per arrivare poi a 20.000 euro; oltre a queste somme veniva consegnato un assegno di mille auro a nome Stefania Vio ed un assegno di 3000 euro a nome di Monica Dentamaro, la prima conosciuta da Fiorito come segretaria del Faggiano, la seconda a lui indicata come la moglie. Nel contesto del rapporto che aveva con Corrado Cigliano accolse la sua richiesta di assunzione fittizia di una sua conoscente, Nogami Kaori, dal momento che il Cigliano gli disse che voleva qualcosa anche per lui mensilmente.