Termovalorizzatore, nuovo scontro
Ancora botta e risposto con annesso scontro tra Comune e Regione nel settore dei rifiuti. Stavolta ad accendere il fuoco è la questione termovalorizzatore per cui il bando di gara è slittato di altri due mesi. Il primo a commentare è il vicesindaco, Tommaso Sodano: «L'Amministrazione accoglie con grande soddisfazione la notizia che al giorno 20 settembre, data di scadenza del bando, nessun progetto è stato presentato per la costruzione dell'inceneritore di Napoli Est. L'ulteriore proroga di due mesi, decisa dal Commissario preposto al progetto quando il bando è ormai scaduto e la gara è andata deserta - aggiunge - ci lascia interdetti e solleva qualche dubbio». «Già con le osservazioni in merito al piano regionale, consegnate sia dal Comune di Napoli che dalla Confindustria, veniva espressa contrarietà verso un progetto di così grande impatto ambientale. Per noi, come è noto, la costruzione dell'inceneritore non è compatibile né con il piano dell'Amministrazione fondato sulla raccolta differenziata e sul recupero del materiale né con le prescrizioni dell'Ue. Invitiamo la Regione, le istituzioni locali e i gruppi industriali a collaborare con Palazzo San Giacomo - conclude Sodano - nella realizzazione dell'impiantistica necessaria a chiudere il ciclo della raccolta differenziata. Per quanto riguarda Napoli Est, le priorità sono l'impianto di depurazione e di compostaggio, fondamentali per completare il nostro piano». Pronta arriva la replica dell'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Romano: «Per la realizzazione del termovalorizzatore è giunta al Commissario più di una manifestazione di interesse. La proroga del termine non è dovuta, dunque, alla mancanza di soggetti imprenditoriali desiderosi di partecipare ma, al contrario, a favorire la più ampia adesione possibile - afferma - Si tratta, infatti, di una decisione doverosa che sopperisce al periodo di stasi delle procedure dovuto alla presentazione dei ricorsi da parte sia di Asia che del Comune alla conseguente discussione da parte della Camera di Consiglio del Tar e alla pubblicazione della sentenza che, il 3 agosto, ha completamente rigettato il ricorso di palazzo San Giacomo. Tutte le manifestazioni di interesse pervenute da parte dei soggetti imprenditoriali erano corredate da richiesta di proroga dei termini. Per questo motivo, era quanto mai opportuno differire la scadenza prevista per il 20 settembre al 18 novembre: uno slittamento - aggiunge Romano - per recuperare il tempo perduto e per favorire un'ampia partecipazione. L'affermazione che la gara è andata deserta non è vera, se non ci fossero state manifestazioni di interesse il Commissario non avrebbe potuto concedere la proroga. Ci domandiamo - conclude l'assessore regionale - a chi è giovato perdere tanto tempo con la presentazione del ricorso?». Interviene anche il consigliere comunale di "Napoli è Tua", Pietro Rinaldi: «Dubbi legali sulla proroga».