Rifiuti, torna l'incubo dell'emergenza
NON sono bastate due notti di regolare raccolta dei rifiuti. Per ripulire la città dai sacchetti lasciati in strada martedì sera, quando uno sciopero dei lavoratori della Lavajet ha paralizzato il servizio in molti quartieri, servirà ancora la giornata di oggi. Perché alle oltre 500 tonnellate di rifiuti giacenti in strada si sono aggiunti i sacchetti depositati (circa 1.200 tonnellate alla volta) nelle ultime notti. Una raccolta più lenta del solito, per via del mancato utilizzo dei cassonetti: pieni i contenitori, gli utenti lasciano la spazzatura direttamente sulla strada, sui marciapiedi. E toglierli di lì richiede più tempo. I compattatori si riempiono prima ed è impossibile ripulire tutte quante le strade. Così ieri ampie zone del centro della città offrivano ancora uno scenario da incubo. Via Toledo, ad esempio. Sacchettiespazzatura davanti ai negozi, sui marciapiedi. Passanti impegnati nello slalom per non pestare schifezze. Persino ai confini con la nuova Ztl, in quall'area di piazza Dante vicina a Port'Alba, ad esempio, i cumuli ricordavano l'emergenza. Ed a salita Tarsia o a salita Ponte-corvo alla spazzatura depositata nottetempo si aggiungono rifiuti di cantieri che lasciano materiali abusivamente e di cittadini che cambiano mobilio e non si curano di chiamare l'Asia per consegnare, su appuntamento, mobili ed elettrodomestici dismessi. Lo sciopero dei lavoratori Lavajet, l'altra notte, ha lasciato ancora il segno in piazza Cavour, in via Tribunali, in via San Gregorio Armeno. Ed alla Riviera di Chiaia, nonché nelle stradine adiacenti. Progressivamente la situazione migliora, ma non è ancora la normalità: «Dopo l'interruzione di pubblico servizio da parte dei lavoratori Lavajet - afferma Raphael Rossi, presidente di Asia - abbiamo deciso di privilegiare la raccolta dei rifiuti nelle strade più strette, dove il problema dei cumuli si presentava più grave». Creando gravi intralci anche alla circolazione. I camion lavorano incessantemente ormai da due notti. «E la situazione è destinata a regolarizzarsi». «Abbiamo chiesto a Lavajet - aggiunge Rossi - un particolare impegno per recuperare le giacenze» Iavajet, cui FA-sia ha appaltato ilservizio nelcentro, non aveva pagato gli stipendi ai lavoratori, nonostante Comune e municipalizzata le avessero girato i soldi necessari. E se lo sciopero è scattato subito è perché i dipendenti - destinati ad essere assorbiti dall'Asia - hanno colto nel ritardo il segnale di un rischio che potrebbe concretizzarsi quando Lavajet smetterà di operare: «Temiamo -dicono - che cominciando a ritardare gli stipendi l'azienda si prepari a non pagare le spettanze di fine anno, come le tredicesime». Intanto Gianni Lettieri, leader del centro-destra in consiglio comunale, polemizza sulla nave per l'Olanda: «Il Comune dà date e numeri insensati. A noi risulta che nessuna documentazione né domanda per portare i rifiuti oltre frontiera sia stata presentata».