Sciopero selvaggio e rifiuti in strada, c'è «rischio crisi»
Romano vs Puglia «I nostri rifiuti sono sicuri» dice l'assessore Romano: «La Puglia ne fa una questione politica»
Bari replica L'Arpa Puglia «invece ha trovato gravi irregolarità» replica l'assessore Nicastro: «Il blocco è precauzionale» Ieri Tornano i rifiuti anche nelle strade del centro per la protesta della Lavajet
NAPOLI — La città appare più sporca proprio nel giorno in cui si rilancia l'allarme emergenza. Ma a causa di uno sciopero selvaggio (senza preavviso e, secondo l'Asia, pure senza motivo) di una ditta di raccolta in subappalto.
«Una nuova emergenza» Il «rischio di una nuova emergenza a Napoli c'è», sentenzia la commissione parlamentare Eco-mafie per bocca del presidente, Gaetano Pecorella, al termine delle audizioni allestite in prefettura. «In particolare le analisi fornite dal prefetto De Martino e dal questore Merolla fanno pensare alla possibilità di una nuova fase di crisi che potrebbe associarsi a un diffuso disagio sociale», dice Pecorella, dopo aver ascoltato anche l'assessore regionale Romano e il vicesindaco Sodano. I due delegati all'Ambiente avrebbero fornito «versioni contrastanti sui trasferimenti dei rifiuti all'estero in nave: Romano — dice Pecorella — ci è sembrato meno ottimista, rilevando che sarebbe ancora tutto in alto mare, mentre il vice-sindaco ci ha riferito che tra io-15 giorni saranno pronte tutte le autorizzazioni». La commissione Eco-mafie proseguirà le audizioni a Roma, ha fatto notare Pecorella, perché «né il sindaco de Magistris né il governatore Caldoro si sono presentati».
Scontro Campania-Puglia La diffida pugliese sui conferimenti di rifiuti campani «potrà sicuramente far tornare una situazione di criticità» secondo l'assessore all'Ambiente, Romano. La Regione Campania «ha altre intese con Emilia, Liguria e Toscana e stanno funzionando, ciononostante dobbiamo fare di tutto per convincere le autorità pugliesi che i rifiuti campani sono trattati e controllati». Dunque la Regione Puglia «ha preso una posizione di natura politica, che dovrà essere valutata in sede amministrativa» polemizza Romano, sottolineando che «i rifiuti che escono dagli impianti Stir campani sono rifiuti urbani» e, in merito al ritrovamento di batterie e pneumatici tra quelli da smaltire in Puglia, si dice «sicuro di poter escludere che quei rifiuti siano partiti dai nostri Stir. Diverso è, invece, se quei rifiuti provengono da impianti privati e sono già stati avviati accertamenti del Noe». Ma «contrariamente a quanto sostiene l'assessore Romano, anche per i carichi provenienti dagli impianti pubblici della Campania i tecnici dell'Arpa Puglia hanno riscontrato gravi irregolarità», protesta a distanza il titolare pugliese all'Ambiente, Nicastro: difformità o mancanze rilevate «persino nelle indicazioni dei laboratori di analisi chimiche incaricati della caratterizzazione dei rifiuti». Nicastro parla quindi di «un atto necessario, con finalità precauzionali, ben lungi dall'avere una connotazione meramente politica».
«Interruzione di servizio» Il centro di Napoli è di nuovo pieno di rifiuti. Via Toledo e piazza Cavour in testa. I camion di Lavajet, ditta che lavora in subappalto per Asia fino al 31 dicembre, «non sono usciti dai depositi», riferisce lo stesso Raphael Rossi, presidente di Asia. «I lavoratori lamentano di non essere stati pagati — spiega Rossi — eppure noi abbiamo provveduto al bonifico in favore di Lavajet il 14 settembre scorso, con una cifra di 2 milioni, più del solito». Parla di «interruzione di pubblico servizio» il presidente di Asia, perché «non era annunciata alcuna forma di protesta». I vertici di Lavajet «hanno detto di avere qualche difficoltà bancaria ma di aver comunque provveduto. Ciò nonostante i lavoratori hanno protestato, forse qualcuno non è stato ancora pagato». Sono una settantina i mezzi di Lavajet, il contratto con Asia scade il 31 dicembre e l'intenzione dell'amministrazione «è di intemalizzare la maggior parte del servizio». E parla di sciopero «improvviso, imprevisto e imprevedibile» anche il vicesindaco Sodano, ripetendo che «Lavajet era stata regolarmente pagata dall'Asià». Inutili, ieri, i tentativi di convincere i lavoratori a effettuare la raccolta. In strada sono restate 50o tonnellate di rifiuti.