La commissione Ambiente: su quell'area due versioni opposte
NAPOLI — Sulla bonifica di Bagnoli la commissione di inchiesta sui rifiuti, a Napoli per due giorni, ha registrato una duplice verità o informazioni contrastanti? In entrambi i casi, l'esito rimane pesantemente incerto come ha confessato il presidente dell'organismo parlamentare, Gaetano Pecorella: «Abbiamo avuto — ha, infatti, dichiarato — due quadri diversi dalla Procura della Repubblica e da Bagnolifutura in merito all'adeguatezza della bonifica avviata». Tra l'altro, le attività di bonifica nell'area ex industriale di Bagnoli sono state al centro della prima delle due giornate di lavori a Napoli della commissione bicamerale d'inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti. I componenti della commissione hanno anche eseguito un sopralluogo nell'area di Bagnoli per verificare la fase di avanzamento dell'opera di bonifica. I parlamentari, accompagnati dai pm della Procura di Napoli, hanno riscontrato che non sempre le operazioni avrebbero raggiunto i risultati previsti. In alcuni casi, è stato riferito ai membri della Commissione, sarebbero stati commessi degli errori nelle modalità di intervento che avrebbero portato ad una espansione dei materiali inquinanti. Poi, l'organismo ha ascoltato il prefetto De Martino e il questore Merolla, il docente universitario di geochimicha ambientale della Federico II, Benedetto De Vivo, e i rappresentanti dell'Arpac. In verità, ha specificato Pecorella, «ci sono stati illustrati due scenari: il docente di Geochimica ambientale dell'università Federico II, Benedetto De Vivo, e la procura di Napoli, che sull'area di Bagnoli ha aperto un'inchiesta, hanno parlato di indizi di un intervento inadeguato per il risanamento dell'area. II presidente della società di trasformazione urbana BagnoliFu - tura, Riccardo Marone, ha invece assicurato che le attività di recupero sono adeguate e non c'è motivo di temere che la zona non venga riqualificata». Alla luce di questo, ha aggiunto Pecorella, la procura «dovrebbe dire una parola definitiva e chiarire se le bonifiche sono sufficienti». Più allarmato il commento di Stefano Graziano, componente della commissione e deputato campano del Pd: «Si deve conferire al più presto certezza alla direzione intrapresa. Quell'area, tra pochi mesi, dovrà essere sistemata per accogliere le regate della America's Cup e non si può rimanere appesi a due verità contrastanti. È stato commesso un errore spandendo idrocarburi? Non è vero? Insomma, non si possono accettare due versioni opposte. E necessario che le istituzioni coinvolte verifichino quale sia quella esatta. Pertanto — ha concluso — è urgente che facciano chiarezza al più presto per evitare ogni genere di rischi per il prossimo futuro». E due versioni contrastanti sono state riferite anche sulla partenza delle navi cariche di rifiuti per l'Olanda. L'assessore regionale, Giovanni Romano, ha confermato quanto detto al Corriere del Mezzogiorno di ieri sul prolungato ritardo degli adempimenti burocratici, uretre il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano, ha fornito una previsione più breve sulla prossima partenza delle navi. «L'assessore Romano - ha riferito il presidente Pecorella - ci è sembrato meno ottimista e ci ha spiegato che è tutto in alto mare, mentre il vicesindaco Sodano ci ha riferito che tra ro-15 giorni saranno pronte tutte le autorizzazioni necessarie». Mentre disappunto è stato espresso dal vertice della commissione di inchiesta sulla diserzione del sindaco, Luigi de Magistris, e del governatore, Stefano Caldoro: «Né il sindaco, avvertito per tempo, né il presidente Caldoro - ha fatto notare Pecorella - si sono presentati all'audizione sebbene avessero dato la loro disponibilità».