Rifiuti napoletani, stop di Vendola

21 settembre 2011 - Mariano Rotondo
Fonte: Il Giornale di Napoli

La Puglia blocca con la forza i rifiuti della Campania, ritornati nelle discariche della regione attraverso accordi tra aziende locali subito dopo la scadenza del decreto. Dall'Ente di Vendola, infatti, è arrivata una diffida per le amministrazioni della Campania e i gestori delle discariche pugliesi dal ricevere senza le omologhe necessarie i rifiuti provenienti dalla Campania prodotti dal trattamento meccanico e non contenenti sostanze pericolose. Lo ha reso noto l'assessore all'Ambiente della Puglia, Lorenzo Nicastro, secondo cui la situazione «non è più un problema che riguarda i codici d'identificazione dei rifiuti ma il codice penale». Insieme con l'assessore regionale pugliese al Bilancio, Michele Pelillo, Nicastro ha denunciato il fatto che «nelle discariche di Taranto continuano ad arrivare rifiuti campani non differenziati». La vicenda ha origine dal protocollo d'intesa firmato all'inizio di dicembre a Bari (e poi divenuto inefficace) sui rifiuti provenienti dalla Campania e smaltiti in Puglia nelle tre discariche gestite dalla Cite tra Taranto, Grottaglie e Fragagnano. «Allora come oggi - è stato spiegato dai due assessori pugliesi - il punto è che i rifiuti devono rispettare appieno le norme di legge. La Campania - spiega Pelillo - non può credere di chiudere il suo ciclo dei rifiuti in Puglia. Va oltre la nostra solidarietà ampiamente dimostrata nei fatti visto che la Puglia ha accolto dal 2008 al 2011 ben 120mila tonnellate di rifiuti campani». «La situazione in cui ci troviamo - continua - Nicastro - vede la decadenza del decreto legge e l'ordinanza di sospensiva dall'esercizio dell'attività nei riguardi d'Italcave, cui farà seguito la discussione nel merito del ricorso il 6 dicembre davanti al Consiglio di Stato». «Con l'ausilio dell'Arpa - ha aggiunto - abbiamo verificato la situazione che è ormai regolata dal libero mercato, da accordi tra stabilimenti di tritovagliatura ed imballaggio rifiuti ed i siti pugliesi gestiti da società private. Siti che oltre i tre del consorzio Cite riguardano anche quello di Canosa». In particolare - ha spiegato Nicastro - «a seguito di due verifiche effettuate dall'Arpa il 12 ed il 14 settembre nel sito di Statte i carichi provenienti da aziende di San Vitaliano e dell'Irpinia sono stati rispediti indietro. Si trattava in definitiva di tal quale e di rifiuti che non avevano subito alcun trattamento. Da qui la diffida. Intanto, per evitare ulteriori problemi, il Comune di Napoli - nonostante le difficoltà - prova ad arginare la situazione attraverso la raccolta differenziata. L'inizio dell'estensione del porta a porta a Scampia, infatti, dovrebbe cominciare oggi secondo quanto comunicato direttamente dal sindaco Luigi de Magistris attraverso una nota. Il primo step, tuttavia, doveva cominciare ieri ma per problemi logistici con le ditte che forniscono sacchetti e bidoncini la data è slittata di un giorno. Nel pomeriggio, durante la conferenza stampa a Palazzo San Giacomo programmata alle 17, si darà inizio alla distribuzione dei kit nel quartiere della zona settentrionale. In ogni caso la distribuzione di sacchetti colorati e bidoncini e l'installazione dei contenitori colorati difficilmente potrà essere completata già oggi, poiché c'è da servire un'utenza di oltre cinquantamila residenti. L'inizio ufficiale è insomma atteso per oggi anche se per oliare il sistema sarà necessaria almeno una settimana o forse pure qualcosa di più. Ed inoltre, per completare il primo step promesso dalla nuova Giunta, bisogna raggiungere le 350mila utenze che dovevano cominciare a suddividere gli scarti fin dal primo di settembre per migliorare la percentuale di differenziata nel capoluogo campano ancora ferma intorno al 17% e che al momento non sembra trovare seri spiragli di miglioramento in attesa della vera e propria espansione del servizio.

Powered by PhPeace 2.6.4