Iervolino: «A Napoli fare la differenziata è impossibile»
NAPOLI — Quattordici ex sindaci della Campania hanno testimoniato ieri al processo per i presunti illeciti nella gestione dei rifiuti, quello in cui è imputato, tra gli altri, l'ex governatore Antonio Bassolino. Tra loro c'era Rosa Russo Iervolino, fino allo scorso maggio prima cittadina di Napoli: si parlava di vicende trascorse ormai da molti anni, ma il riferimento all'attualità era inevitabile. Così, raccontando le difficoltà affrontate nel portare avanti la raccolta differenziata, la Iervolino ha spiegato che, a suo avviso, il sistema del porta a porta non può funzionare, sic et simpliciter, a Napoli: troppo elevata la densità abitativa. Ma, temendo che le sue parole fossero interpretate come una critica all'attuale sindaco, ha precisato: «Non voglio fare la suocera di de Magi-stris». Il processo, nato da un'inchiesta che fu clamorosa, è ancora lontano dalla conclusione (viaggia verso la prescrizione). Vengono ascoltati in questa fase i testimoni della difesa (e se fosse approvata la legge sul processo lungo dovrebbero sfilare in 40o davanti alla Corte). Per ieri era fissata la comparsa dei 14 ex sindaci, tra cui anche Luigi Falco (Caserta) e Mauro Bertini (Marano). L'obiettivo del collegio difensivo è dimostrare che gli impianti per la produzione di combustibile dai rifiuti (gli ex Cdr, ora convertiti in meri tritovagliatori, gli impianti cosiddetti Stir) ricevevano materiale di qualità scadente, ricco di frazione umida. Il racconto degli ex sindaci, e in particolare della Iervolino, sembrerebbe avallare questa tesi. Il suo, infatti, è stato un racconto sconfortante. Quando si insediò a Palazzo San Giacomo, nel 2001, la differenziata era appena al 5 per cento. In dieci anni arrivò al 19 per cento, ma tra mille vicissitudini, inclusa l'incombente minaccia degli lavoratori socialmente utili, gli Lsu, dall'ingombrante passato. Una deposizione interessante, la sua, vista anche l'attuali *** tà dell'argomento. E quando si è passati ad affrontare il tema della raccolta differenziata porta a porta (che proprio in questi giorni è stata lanciata a Scam-pia, con la distribuzione di kit da parte del Comune e del-l'Asìa), la Iervolino ha manifestato tutto il suo scetticismo: a Napoli non può funzionare perché la densità abitativa è troppo elevata. Il sistema è ottimale per piccole città, ma qui da noi non va bene, almeno da solo. Ovviamente, il Collegio non ha chiesto alla teste di approfondire l'argomento, poiché il processo verte su altro. La prossima udienza è fissata per mercoledì prossimo, sempre nell'aula bunker. Appare difficile che si arrivi a sentenza prima del trasferimento dei pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, che con caparbietà hanno portato avanti l'inchiesta ma, di fronte alle mille difficoltà sopraggiunte, hanno poi deciso di lasciare.