«Rifiuti, assurdo l'esito di Cassiopea»

18 settembre 2011
Fonte: Roma

NAPOLI. «Una bruttissima notizia». Così il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano, ha commentato la decisione del Tribunale che ha stabilito «il non luogo a procedere» per tutti i 95 imputati nell'inchiesta Cassiopea sul traffico di rifiuti dal nord al sud dell'Italia. «Per chi - ha aggiunto Sodano - in tutti questi anni si è battuto contro le ecomafie, quello arrivato è un messaggio devastante, così come per i cittadini che per tanti anni hanno sperato di vedere fatta giustizia per la violenza al territorio, l'inquinamento delle falde, dei corsi d'acqua, dei laghetti, delle coste, delle terre di una zona vastissima compresa tra Napoli e Caserta». Secondo Sodano, «il rischio della prescrizione era noto da qualche mese e purtroppo è stata giornata amara per la giustizia». L'auspicio del vicesindaco del Comune di Napoli è che «altri processi, come quello sullo scandalo rifiuti in Campania, possano invece giungere a conclusione, con l'individuazione di colpevoli perché - ha concluso - dopo 17 anni di emergenza, se non ci dovesse essere alcun colpevole, sarebbe anche questo un messaggio altrettanto devastante di sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni». Intanto, il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo, parla di «una brutta pagina nella lotta ai trafficanti di rifiuti, sono anni che denunciamo il rischio per quel processo ma il nostro allarme è finito in discarica. Un milione di tonnellate di veleni sono stati bonificati per legge, con la sentenza di "Cassiopea" si è certificato che chi inquina non paga. La legge ha assolto i trafficanti, ma le immagini e le intercettazioni presenti nel documentario '"Biutiful Cauntri" che riguardano quell'inchiesta non assolvono chi per anni ha avvelenato il territorio, ha guadagnato sulla salute dei cittadini». Il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, si dice «sconcertato per una sentenza che non fa giustizia. I veleni che arrivavano illecitamente dal Piemonte, dalla Lombardia, dalla Toscana e dall'Emilia Romagna arrivavano clandestinamente in Campania e venivano sotterrati nei pressi di campi, frutteti e allevamenti di bufale. Dopo tredici anni di processo si è arrivati ad una sentenza incomprensibile a causa in larga parte delle prescrizioni, nonostante sia stato accertato che nel Casertano siano stati sotterrati oltre un milione di tonnellate di rifiuti tossici e nocivi. In questo modo non solo non si fa giustizia ma si dà un pessimo segnale al Paese mentre cresce la sfiducia dei cittadini che chiedono tutele per l'ambiente e la salute. È sempre più urgente che che si riformi il codice penale introducendo il reato ambientale»

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