«Bagnoli, è emergenza tumori»

18 settembre 2011 - Andrea Acampa
Fonte: Giornale di Napoli

In pochi, quasi nessuno, riporta la notizia del dossier choc degli esperti e del duplice esposto dei Verdi su Bagnoli. Ilztto tace. Il commissario regionale del partito in Campania, Francesco Emilio Borrelli non si dà pace. «C'è una volontà a non parlarne di queste cose - spiega - perché rompe le scatole. Noi contestiamo i ritardi nella bonifica e nella rimozione della colmata. Abbiamo portato dei dati, se sono falsi che qualcuno ci smentisca e ci denunci per procurato allarme. Il sindaco, in campagna elettorale, aveva promesso che avrebbe rimosso la colmata come prima cosa, invece, così non è stato. Se sulla zona inquinata si può fare l'America's cup, allora si può fare qualunque cosa, tanto vale non fare più nessuna bonifica». Nel day after continuano le polemiche. All'indomani dell'Assise di palazzo Marigliano non si spegne l'allarme congiunto di Verdi e degli esperti. In particolare i tecnici, chi ha effettuato studi sui suoli di Bagnoli Futura chiede che la kermesse velica venga spostata di qualche chilometro, nello specchio d'acqua antistante il Lungomare, quello che porta da Castel dell'Ovo a Posillipo. Non solo. C'è di peggio. Il dossier choc presentato venerdì ha inquadrato con precisione ciò che accade nelle acque dove dovranno darsi battaglia le barche a vela, ma la situazione, se è possibile, è ancora peggiore nel sottosuolo di Bagnoli. I fondi, gli oltre 360 milioni di euro spesi per Bagnoli, fanno da contraltare con il dato che indica l'area dell'ex Italsider come una bomba ecologica tra le più pericolose d'Italia. Basti pensare che gli idrocarburi policiclici (Ipa) sono 14mila volte sopra la norma mentre i policiclici aromatici (Pcb) hanno raggiunto un livello di 1.474 volte superiore a quanto consentito. Per il noto oncologo Antonio Marfella c'è un serio raschio per la salute di quanti a Bagnoli vivono e lavorano. «Per decenni - spiega - venivano ad attraccare le navi che lavavano le stive con i propri gasoli. Questo ha prodotto un vero e proprio mare colmo di catrame. Per essere precisi i valori, riscontrati dal professore De Vivo parlavano di sedimenti sul fondale marmo fino a 20 centimetn». Già, perché Benedetto De Vivo è l'esperto chiamato in causa dalla Procura della Repubblica, colui che sta indagando sui suoli di Bagnoli, ha anche fatto una ricerca sul mare di Bagnoli. «I dati - rivela Marfella - sono ancora nelle mani dei magistrati, ma sembrerebbero ancora peggiora rispetto a quelli rilevati sul mare. In acqua il problema è legato alla colmata che ha impedito la diffusione con la risacca di questi inquinanti. Insomma è come se l'Italsider non fosse mai andata via. Se si rimuove la colmata servono altri 30 anni per smaltire i danni causati». Ma ciò che preoccupa di più gli esperti è l'elevata incidenza di tumori al polmone, record detenuto da Napoli. «I livelli di diossina a Pianura - continua Marfella - ad esempio sono gli stessi di Taranto, dove c'è l'Ilva. A Bagnoli, invece, si rischia un allarme ecologico, perfino fare jogging può essere pericoloso. Tutto il terreno è ancora pieno di amianto». *** Bagnoli, per gli esperti è boom di tumori al polmone.

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