Il gup: non ci fu avvelenamento delle acque, prescritti altri reati. L' inchiesta ispirò Gomorra

Rifiuti pericolosi dal Nord tutti prosciolti i 95 imputati

17 settembre 2011 - Dario Del Porto
Fonte: Repubblica Napoli

DARIO DEL PORTO SI CHIUDE con il proscioglimento di tutti i 95 imputati l'inchiesta sullo smaltimento illecito di circa un milione di tonnellate di rifiuti pericolosi prodotti da industrie del Nord Italiae scaricati in provincia di Caserta. I fatti descritti nell'operazione "Cassiopea" avevano ispirato anche le pagine di "Gomorra", il romanzo di Roberto Saviano. Ma il procedimento giudiziario, avviato dal pm di Santa Maria Capua Vetere Donato Ceglie nel 1998, si conclude dopo tredici anni e un andirivieni tra i tribunali di Napoli e Santa Maria con un nulla di fatto tra assoluzioni e prescrizioni. Le consulenze hanno escluso l'avvelenamento delle falde e dunque il disastro ambientale. Il tempo trascorso ha impedito di sanzionare le altre contestazioni. Il giudice sammaritano Giovanni Caparco ha chiuso l'udienza preliminare dichiarando il non luogo a procedere per il reato di associazione per delinquere con la formula «perché l'azione penale non doveva essere iniziata ovvero proseguita o comunque perché il fatto non sussiste». Proscioglimento «perché il fatto non sussiste» ancheperi'accusadi avvelenamento delle acque. Prescritti gli altri reati ipotizzati, a cominciare dal disastro ambientale perii quale laprescrizione è scattata a seguito della esclusione dell'aggravante prevista nel caso di disastro effettivamente avvenuto. Prescritte anche le ipotesi di truffa e abbandono di rifiuti. Commenta l'avvocato Gino Fabio Fulgeri, difensore dei titolari della Bitumitalia: «Siamo soddisfatti per la decisione del gup. Le consulenze di autorevoli esperti avevano d'altra parte consentito di escludere l'avvelenamento delle falde acquifere». Sulla decisione ha pesato il fatto che l'indagine sia stata avviata prima della introduzione di alcune figure più gravi di reati ambientali contenute nel decreto Ronchi. Ma ha influito anche il tortuoso iter del procedimento, trasmesso unaprimavoltada Santa Maria a Napoli quando, all'udienza preliminare, fu ipotizzata l'aggravante dellafinalità mafiosa poi esclusa dal gup del capoluogo con conseguente nuova trasmissione del fascicolo, via Procura generale, a Santa Maria Capua Vetere.

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